Fiera di Sant’Orso, a Guido Diémoz il premio ‘La Saint-Ours’

AOSTA – È lo scultore Guido Diémoz con la sua opera “Il magazzino delle fontine di Valpelline” a vincere il premio “La Saint-Ours” messo in palio dall’assessorato alla Sviluppo economico della Regione Valle d’Aosta in occasione della Fiera di Sant’Orso di Aosta. Il riconoscimento è destinato ogni anno ad un’opera delle categorie del settore tradizionale esposta per la prima volta alla Millenaria dell’artigianato valdostano.La cerimonia di premiazione degli artigiani che hanno partecipato alla 1.022esima edizione della Foire, in scena ieri e oggi nel centro storico di Aosta, si è svolta questo pomeriggio, alle 15.30, in piazza Chanoux.

Lo scultore valdostano, volto noto della Fiera, è stato premiato dal presidente della Regione Erik Lavevaz e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy. “Il pezzo presentato da Guido Diémoz- si legge nella motivazione della giuria-, scolpito con grande maestria ed eleganza nel pieno rispetto della secolare tradizione artigianale, rappresenta in modo originale il mondo agricolo valdostano rendendogli tutto l’onore che merita”. Oltre al premio “La Saint-Ours”, Diémoz si è aggiudicato anche il premio “Domenico Orsi” della Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta- che ha assegnato anche due menzioni speciali a Ornella Cretaz e Erik Bionaz- e il premio “Don Garino” dell’associazione Amici di Don Garino.

TUTTI I PREMI DELLA FIERA DI SANT’ORSO

Assegnati anche tutti gli altri riconoscimenti. Il premio “Amédée Berthod” dell’Ivat, dedicato agli artigiani della Fiera con meno di 25 anni, è andato a Federica Borrelli, che porta avanti l’arte della vannerie, ereditata dal nonno. A Livio Charbonnier è andato il riconoscimento dell’assessorato regionale all’Agricoltura e alle Risorse naturali, per aver preservato le antiche tecniche tradizionali nella costruzione degli attrezzi agricoli. L’artigiano Germano Bionaz si è invece aggiudicato il premio “Robert Berton”, dedicato agli espositori che non hanno ricevuto riconoscimenti negli ultimi cinque anni; Michel Rosset il premio “Pierre Vietti” del Comité des Traditions Valdôtaines (menzione speciale per Rachele Abram e Romano Hugonin); Franco Armand il premio per il miglior stand. Alla la scuola d’intaglio di Pont-Saint-Martin ed in particolare alle opere di Marina Chabod è andato il premio “Carlo Jans”, mentre Sonia Biagiotti vince il premio “Città di Aosta” dedicato a Franco Balan. Il premio “Savt-Foire de Saint-Ours” se lo aggiudica la carpenteria Guolo Richard; Alessandra Zucco va invece il premio “Donna Fidapa Valle d’Aosta”. Durante la cerimonia sono stati premiati anche gli artigiani con alle spalle più di cinquant’anni di Foire. Si tratta di Cesare Bottan, Sergio Buillet, Rino Collé, Dante Marquet, Ettore Quinson e Giovanni Thoux.

Il momento della premiazione è stata anche l’occasione per fare il bilancio di questa inedita Fiera di primavera, tornata ad impossessarsi del centro storico di Aosta dopo un anno di stop e in una data inedita. “La Fiera di Sant’Orso è la festa dei valdostani, è la festa degli artigiani ed è la festa della Valle d’Aosta perché qui ritroviamo la nostra identità, la nostra capacità di fare comunità e giardare al futuro”, commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy. “Sono passati 26 mesi dall’ultima edizione della Fiera e non era facile ritrovare la voglia e la capacità di riorganizzare un evento così difficile”, afferma l’assessore, ringraziando con un applauso tutte le persone che sono state impegnate in questa inedita Fiera di primavera. “Siamo ripartiti- aggiunge-, guardiamo già avanti, l’edizione del 2023 speriamo di poterla fare nelle sue giuste date però aver ritrovato la qualità del nostro artigianato nelle vie della città, i vostri occhi e i vostri sorrisi è stata per noi un’iniezione di energia”.

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