Imprenditrice russa a Roma: “Putin fa la guerra e io colpita da sanzioni”

ROMA – Olga è una donna russa che lavora nel ramo del digital marketing e vive con suo marito e il figlio in Italia da ormai tre anni. Venuta nel Bel Paese per lavorare, ma anche per imparare la lingua e studiare arte anche lei, come molti cittadini russi che vivono all’estero, sta pagando il prezzo delle sanzioni economiche alla Russia.

“Non possiamo aprire un conto corrente in una banca fisica qua in Italia, nonostante non ci siano regole che lo impediscano. Solo che dalla banca dicono continuamente di aspettare. Ho le carte russe bloccate perché Mastercard e Visa non funzionano qua, così come non posso trasferire soldi o prelevare dal mio conto corrente russo”. Per riuscire ad aggirare queste limitazioni Olga ha deciso di “aprire un conto su una banca digitale”.

Il green pass è stato un altro problema, Olga infatti aveva fatto due dose dello Sputnik, il vaccino russo, ma non ha avuto la possibilità di avere il green pass. Per averlo avrebbe dovuto fare altre dosi dei vaccini riconosciuti in Italia. “Non ho voluto e per questo non potevo andare a riprendere mio figlio a scuola e ho dovuto smettere anche di frequentare una scuola di danza”.

Anche su Instagram ha avuto qualche problema “gli account basati in Russia o legati a carte di credito russe non possono fare post sponsorizzati”, un problema non da poco per una imprenditrice digitale. Poi ci racconta che una sua amica, venuta in Italia con visto turistico, ha avuto problemi per farsi vaccinare.

“Quando è arrivata ha chiesto dove doveva andare per farsi il vaccino per i turisti e le hanno consigliato il centro a Trastevere. Quando si è presentata la stavano per vaccinare, ma al momento della registrazione quando ha mostrato il passaporto russo non l’hanno più voluta vaccinare dicendole che pensavano fosse ucraina”.

Olga ci tiene a specificare che ciò che sta succedendo in Ucraina “non è un’operazione speciale”, come la definisce Putin, “perché uccidono le persone, non solo ucraini, ma anche russi. In questa guerra sono molte tante persone, bambini, donne. Per noi tutti questa guerra è difficile da vivere, anche a livello psicologico. Io dall’inizio del conflitto ho perso 10 chili”.

Anche il blocco dei voli da e per la Russia ha complicato le cose. “Io ho la residenza qui e mia mamma ha il doppio passaporto, quello per viaggiare all’interno e quello per viaggiare all’esterno della Russia, ma quando viene deve prendere la macchina. Ora hanno anche cancellato il treno che da San Pietroburgo, dove abita mia mamma, a Helsinky”. L’aspetto positivo di tutta questa vicenda è che in Italia, a parte un piccolo episodio in un mercato, non è stata vittima di russofobia.
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