PALERMO – La gestione del personale dell’Ast, Azienda siciliana trasporti partecipata interamente dalla Regione, “è pesantemente condizionata da logiche clientelari e pressioni politiche”. Lo si legge nelle conclusioni della relazione redatta dalla commissione Antimafia dell’Ars, che ha chiuso una indagine sulla società regionale finita al centro di una inchiesta per corruzione e truffa della Procura di Palermo con 16 indagati e che cita a sua volta il provvedimento adottato dal gip del Tribunale.
La relazione è stata presentata dal presidente dell’organismo parlamentare, Claudio Fava, in una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni di Palermo. Dal lavoro dei commissari emergono “fatti, comportamenti e omissioni – si legge – che aggravano, purtroppo, il quadro proposto dalla magistratura e che richiedono un ripensamento urgente e complessivo da parte della Regione Siciliana nelle proprie funzioni di gestione e di controllo nei confronti della più importante Partecipata regionale”. La relazione cita ancora il gip: “Dagli elementi di prova acquisiti nel corso delle indagini è emerso con straordinaria nitidezza il fenomeno delle assunzioni di personale legate a logiche politiche; assunzioni ‘pilotate’ che hanno fatto dell’Ast una scatola contenitrice di lavoratori non necessari all’azienda”.
La commissione rileva poi che “tra i ruoli apicali dell’azienda continuano a svolgere, riconfermati nelle loro funzioni, soggetti coinvolti nell’indagine penale, adducendo – ancora l’Antimafia siciliana – la giustificazione piuttosto singolare d’una carenza di risorse umane”. La “sensazione” dei commissari è che l’indagine penale su Ast “sia stata vissuta da taluni, alla Regione e nell’Azienda, solo come una fastidiosa interferenza, un oggettivo intralcio alle consolidate pratiche di amministrazione e di lottizzazione, un problema da tenere tra parentesi e da smaltire. Rapidamente e silenziosamente”.
CASO AST, FAVA: “LA REGIONE NON HA ESERCITATO I SUOI POTERI”
“La Regione Siciliana ha una serie di poteri su Ast e sul suo Consiglio di amministrazione ma non li ha mai esercitati”. Così il presidente dell’Antimafia dell’Ars, Claudio Fava, incontrando la stampa per presentare la relazione conclusiva dell’indagine sulla società partecipata regionale finita al centro di una inchiesta per corruzione e truffa portata avanti dalla Procura di Palermo. Secondo Fava esisteva “un consolidato sistema di lottizzazione”.
FAVA LASCIA L’ANTIMAFIA DELL’ARS: “PASSO DI LATO PER IMPEGNO ALLE PRIMARIE”
Claudio Fava lascia la presidenza della commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana. Lo ha annunciato lo stesso Fava nel corso della conferenza stampa convocata per presentare le relazioni sulle ultime due indagini portate avanti dall’organismo parlamentare: Ast e incendi. “Questa è l’ultima conferenza stampa che faccio da presidente – ha affermato -. Come avevo già anticipato, faccio un passo di lato dal momento che sono impegnato nelle primarie del centrosinistra. Per una questione di opportunità non presiederò più i lavori della commissione”.
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