Il Nobel Mukwege sprona i reali del Belgio: “Fermare violenze nella Repubblica democratica del Congo”

ROMA – Il Belgio “intervenga anche a livello di Unione Europea e Nazioni Unite” per mettere un freno alle violenze nell’est della Repubblica democratica del Congo, dove è in corso una nuova offensiva della milizia M23, sostenuta dal Rwanda stando alle denunce del governo congolese. A rivolgere questo appello ai reali belgi in visita nella sua clinica di Bukavu, capoluogo della provincia orientale del Sud Kivu, è stato il premio nobel per la Pace del 2018 Denis Mukwege, chirurgo e ginecologo.

Il viaggio nell’est del Paese è stata l’ultima tappa della settimana di visite in Congo del Re Filippo, la Regina Matilda e una fitta delegazione governativa belga. Accompagnati anche dal primo ministro congolese Jean-Michel Sama Lukonde, i reali hanno incontrato Mukwege e hanno visitato la sua fondazione e la sua clinica, dove sono ricoverate o assistite donne vittima di violenza sessuale. La creazione di queste istituzioni valse al medico il Nobel, un riconoscimento ottenuto anche in ragione dello sforzo “per il riconoscimento dello stupro come arma di guerra” nell’annoso conflitto in Congo.

Il medico ha affermato che la presenza dei reali nel Sud Kivu, “questa provincia ferita per diversi decenni da migliaia di morti e donne violentate, è un segno” che testimonia “l’umanesimo” dei due governanti. In riferimento ai combattimenti in corso fra M23 ed esercito congolese solo 250 chilometri piĂą a nord, in Nord Kivu, Mukwege ha detto che il Belgio “può giocare un ruolo importantissimo”, facendo appello “a Unione Europea e Onu”.

Ancora sul ruolo della comunitĂ  internazionale, il premio Nobel ha evidenziato come durante la prima grande offensiva della milizia, nel 2013, l’allora presidente americano Barack Obama contribuì al ritiro degli insorgenti rivolgendosi direttamente al governo ruandese.

I reali belgi, durante la loro visita alla clinica, hanno anche incontrato alcune donne sostenute dalla struttura, elogiandone “la forza e il coraggio”. Le donne accolte nella clinica fondata e gestita da Mukwege sono nella maggioranza dei casi vittime di abusi sessuali commessi nell’ambito del conflitto in corso da decenni nell’est del Paese.
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