Verso i ballottaggi: Allevi tranquillo a Monza, il centrosinistra ‘vede’ Como

MILANO – Chiusi gli accordi per le alleanze, in Lombardia fari puntati sui ballottaggi di domenica a Monza, Como e Sesto San Giovanni, l’ex Stalingrado d’Italia guidata ora dal centrodestra con Roberto Di Stefano. Il centrosinistra punta a difendere il risultato ottenuto a Como e crede nella rimonta a Sesto e Monza, dove governa l’uscente e ricandidato della Lega Dario Allevi. Il centrodestra, invece, punta alla riconferma dei suoi due sindaci uscenti mentre a Como, dove non è riuscito ad accedere al secondo turno, la coalizione si spacca sul sostegno al civico Rapinese contro Barbara Minghetti del centrosinistra.

LA SITUAZIONE A MONZA

A Monza è il centrodestra a partire in vantaggio. Il sindaco uscente Dario Allevi, forte del 47,1% dei voti ottenuti al primo turno, per blindare la vittoria ha chiuso un accordo con il civico Paolo Piffer, che aveva incassato il 5,8% delle preferenze. Il candidato del centrosinistra Paolo Pilotto ripartirà invece dal 40,1% del primo turno. La rimonta è difficile, i due candidati sono separati da oltre 3.000 voti, ai quali si aggiungono i 2.500 potenziali di Piffer. Ma i dem ostentano sicurezza, con il segretario Enrico Letta che parla di “vittoria alla portata”. Di segno opposto le sensazioni di Allevi, che si dice “molto ottimista” anche se l’incognita astensione preoccupa: “Con questo caldo, il vero problema sarà riportare i cittadini al voto di domenica 26 giugno”.

A SESTO FOGGETTA INSEGUE DI STEFANO

A Sesto San Giovanni, invece, è il candidato di centrosinistra Michele Foggetta ad aver chiuso un accordo con il civico Paolo Vino. Foggetta deve recuperare circa 3.000 voti sul sindaco uscente e ricandidato dal centrodestra, Roberto Di Stefano. Sulla carta, quindi, i 1.800 voti di Vino non bastano a riequilibrare la partita. Il vincitore delle primarie, inoltre, non è riuscito a incassare l’appoggio dei centristi di Italia Viva e Azione che, dopo aver ottenuto il 2,8% con la candidatura di Massimiliano Rosignoli al primo turno, hanno deciso di non dare indicazioni di voto per il ballottaggio, aumentando le chance dell’uscente Di Stefano.

A COMO CENTRODESTRA FUORI DAL BALLOTTAGGIO E SPACCATO

Partita dai contorni diversi a Como, dove il centrosinistra punta alla vittoria con la candidatura di Barbara Minghetti che riparte dal 39,4% del primo turno. Il centrodestra, rimasto fuori dal ballottaggio dopo non aver confermato il suo sindaco uscente, Mario Landriscina, non è riuscito a chiudere un accordo con il candidato civico Alessandro Rapinese che, forte, del 27,3% dei voti, sfiderà i dem in solitaria. Ma se la Lega non ha dubbi sull’appoggio a Rapinese, con il coordinatore regionale Fabrizio Cecchetti che dice che “la Lega non voterà mai la sinistra”, Fratelli d’Italia la pensa diversamente e fa sapere che non voterà il candidato civico “che per anni ha insultato il centrodestra”. I meloniani sono rimasti scottati dalla sconfitta del loro candidato, sostenuto da tutto il centrodestra, Giordano Molteni, arrivato terzo nonostante il riconteggio dei voti.

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