Sardegna, nasce il nuovo polo di sinistra (senza Progressisti)

CAGLIARI – Le parole d’ordine sono “federarsi” e “aprirsi” al mondo del civismo, dell’autonomismo e indipendentismo, avendo come stella polare i temi del lavoro, dello sviluppo, dei diritti e dell’ambiente. “Perché non basta dichiararsi di sinistra, ma occorre fare le cose di sinistra”. Nasce con questi obiettivi il nuovo gruppo consiliare in seno all’assemblea regionale sarda, progetto politico che unisce Leu, Art. 1, Demos e Possibile- più Sinistra italiana, non rappresentata però in Consiglio- illustrato questa mattina in una conferenza stampa dai leader dei vari partiti.

IL NUOVO GRUPPO

Il nuovo gruppo sarà formato da Eugenio Lai e Daniele Cocco di Leu, Laura Caddeo di Demos e Maria Laura Orrù di Possibile- entrambe fuoriuscite dai Progressisti di Massimo Zedda- e dal dem Roberto Deriu, che confermerà il suo appoggio tecnico. Non solo. Un nuovo gruppo, con le stesse sigle, verrà formato al Comune di Cagliari, con Giulia Andreozzi e Francesca Mulas. “Siamo il secondo gruppo di opposizione in Consiglio regionale, il nostro obiettivo sarà quello di aggregare tutte le forze della sinistra in un percorso che stiamo portando avanti da diversi mesi- spiega il neo capogruppo Lai-. Vogliamo ripartire dalle macerie che il centrodestra sardo sta lasciando alla nostra isola, per provare a costruire un’alternativa seria partendo da grandi temi come lavoro, sviluppo, diritti ed ambiente”. Per Lai “è arrivato il momento di dialogare e di costruire, lasciandoci alle spalle l’idea di una sinistra litigiosa che si divide in piccoli atomi, un messaggio chiaro anche a livello nazionale”.

Un progetto che nasce da lontano, sottolinea la vice capogruppo Caddeo, “con lo scopo di affermare una visione diversa della Sardegna partendo dal basso, a stretto contatto con le comunità locali e le associazioni di cittadini, giovani e donne che vogliono partecipare in modo attivo alla vita pubblica. Non è vero, come dice qualcuno delle opposizioni che la legislatura è già finita, mancano ancora 18 mesi alle prossime elezioni regionali: forse non c’è tempo per fare buone leggi, ma c’è tutto il tempo per farne di pessime, il nostro impegno sarà di vigilare ed impedirlo”.

UN PERCORSO POLITICO NATO DAL BASSO

Riprendendo il tema del legame con le comunità locali Orrù, anche nella sua veste di sindaca di Elmas, sottolinea come questo sia un percorso politico nato dal basso: “La campagna elettorale per le amministrative di Elmas è stata una sorta di laboratorio, abbiamo voluto mettere insieme tutte le forze di sinistra, modello che si è dimostrato vincente. Non c’è bisogno di frammentarsi o spogliarsi delle proprie identità, ma mettersi insieme per aggregare le migliori energie”. Nessuna rottura con il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, specifica Orrù, “ma di recente si era trasformato in un partito e non poteva più contenere le molteplici realtà che già lo caratterizzavano, senza poterne dare evidenza”.

La situazione della realtà sarda, spiega Cocco, “è sotto gli occhi di tutti: mentre parliamo, le Asl non possono fare nulla perché non hanno approvato i bilanci a causa dello stallo nelle nomine degli organi di controllo da parte della giunta regionale, e l’agenzia Forestas, nel bel mezzo della campagna antincendi, non ha ancora un direttore generale. C’è tantissimo da fare, abbiamo il dovere di metterci subito al lavoro con un progetto politico nuovo che per la sinistra sarda può e deve essere un nuovo inizio”

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