ROMA – Un Draghi “politico” a Palazzo Madama, con il premier che snocciola in Aula quello che ad alcuni leghisti è sembrato il programma del Pd, con il ‘nonno al servizio delle istituzioni’ che scopre il popolo e invoca continuamente il volere degli italiani. “Ma vuoi vedere che questa è un’operazione politica contro il centrodestra e usciamo da qui con un candidato di centro-centrosinistra?”, ragionano in Transatlantico alcuni leghisti. Dopo il discorso del premier al Senato non è più scontata la fiducia al governo Draghi da parte della Lega.
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LE PAROLE DI DRAGHI SUL FISCO
Matteo Salvini ha riunito i vertici della Lega e ora partecipa a un vertice a Villa Grande con Silvio Berlusconi, Lupi e l’Udc. Non sono piaciute al leader della Lega le chiusure di Draghi sui principali capitoli dell’agenda di governo su cui il Carroccio chiede correttivi e modifiche. A cominciare dalla riforma fiscale: i decreti delegati vanno approvati al più presto e non nel senso della flat tax invocata dalla Lega bensì riducendo le aliquote Irpef per i ceti medio bassi, dice Draghi.
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IL PREMIER VUOLE SUBITO IL VIA LIBERA AL DL CONCORRENZA
Il premier accelera poi anche sul ddl Concorrenza, coi capitoli concessioni balneari e taxi inclusi: Draghi vuole il via libera al disegno di legge prima della pausa estiva, per consentire entro la fine dell’anno l’ulteriore approvazione dei decreti delega. Capitolo giustizia: per il premier bisogna ultimare entro fine anno la procedura prevista per i decreti di attuazione della legge delega civile e penale. La legge di riforma della giustizia tributaria è in discussione al Senato, e deve essere approvata entro fine anno.
LA VIA CRUCIS DELLA LEGA: “DRAGHI ASSECONDA PIÙ IL M5S”
Per la Lega è una vera e propria Via Crucis. Ma non basta. Tra i parlamentari del Carroccio c’è chi fa notare che Draghi paradossalmente è stato addirittura più assecondante con le richieste provenienti dai 5 Stelle: sì al programma di protezione sociale, sì al salario minimo, sebbene in linea con la direttiva europea. Sì al reddito di cittadinanza, anche se riveduto e corretto. L’unico ‘sfregio’ sul rigassificatore di Piombino e sull’Ucraina, con la linea atlantista che non viene messa in discussione.
LO SFOGO DEL PARLAMENTARE: “SEMBRA IL PROGRAMMA DEL PD”
“In definitiva, sembra il programma del Pd”, è il commento che arriva da un parlamentare della Lega, interpellato dalla Dire. Sullo sfondo c’è il colloquio di ieri tra Draghi ed Enrico Letta. I sospetti dei leghisti vanno anche oltre: “Non è che questi stanno costruendo una maggioranza Draghi per le Politiche?”. Sospetto, poi, è il richiamo continuo del premier al volere degli italiani. “Ma niente-niente, questo vuole fare politica?”.
SCONCERTO ANCHE IN FORZA ITALIA
Lo sconcerto è arrivato anche nelle file di Forza Italia, dove tuttavia i moderati sono riusciti a prendere tempo in vista del chiarimento tra i governisti di centrodestra nel vertice di Villa Grande. Uno stand-by che si è tradotto anche nell’avvicendamento all’ultimo minuto di Licia Ronzulli, più vicina all’asse tra forzisti e Salvini, con il più dialogante Maurizio Gasparri nelle dichiarazioni in discussione generale. Il conclave prosegue, ma l’habemus papam è ancora lontano.
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