Arrestato José Rubén Zamora, giornalista critico del presidente Giammattei

ROMA – “Le autorità guatemalteche devono rilasciare immediatamente e ritirare qualsiasi accusa penale contro il giornalista José Rubén Zamora, direttore di el Periódico. La persecuzione giudiziaria contro i giornalisti è un meccanismo di intimidazione e le autorità in Guatemala devono porre fine alla loro campagna per intimidire e minacciare la stampa”. Questa la dichiarazione di Gypsy Guillén Kaiser, direttore campagne per il Committee to protect journalists (Cpj), con sede a New York.Il responsabile dell’organizzazione per la difesa dei lavoratori della stampa fa riferimento in un comunicato all’arresto di Zamora, lo scorso venerdì, nella sua abitazione privata a Città del Guatemala, con l’accusa di riciclaggio di denaro e ritorsione, così come ha riferito l’Ufficio della procura generale. Mentre il direttore veniva ammanettato, gli agenti facevano irruzione nella sede della sua testata, el Periódico.

I TIMORI DI RITORSIONI PER LE INCHIESTE SUL PRESIDENTE GIAMMATTEI

Ai media internazionali i giornalisti della testata e il sindacato nazionale della stampa hanno riferito che all’origine delle accuse potrebbero esserci le inchieste con cui Zamora – vincitore nel 1995 dell’International Press Freedom Award di Cpj – avrebbe svelato presunti atti di corruzione commessi dal presidente Alejandro Giammattei e dal procuratore generale Consuelo Porras, e che pertanto l’arresto potrebbe inquadrarsi come atto intimidatorio. Sabato scorso, per denunciare la persecuzione a danno di Zamora e dei giornalisti nel Paese, decine di persone hanno manifestato davanti il tribunale della Capitale al motto di “Senza giornalismo non c’è democrazia”.

Per Rafael Curruchiche, capo della Procura speciale contro l’impunità (Feci) la cattura di Zamora però “non ha nulla a che fare con la sua qualità di giornalista” ma piuttosto “per quanto fatto in quanto uomo d’affari”. Ma come ha replicato la Conferenza episcopale guatemalteca, “a prescindere dalle ragioni addotte dal rappresentante della Procura speciale contro l’impunità, l’arresto di Zamora finisce per attaccare, di fatto, la libertà di stampa nel Paese, generando un’atmosfera di ansia e paura”. I vescovi dunque hanno espresso “preoccupazione”.

ZAMORA IN SCIOPERO DELLA FAME

Il Comitato per la protezione dei giornalisti riferisce anche che, in protesta con le accuse che lo tengono in carcere, Zamora ha iniziato lo sciopero della fame. L’uomo, per il quale è stata disposta la custodia cautelare, è stato trasferito nel carcere di una base militare nel nord di Città del Guatemala in attesa dell’udienza preliminare.Non è la prima volta che el Periódico ha dei guai con la giustizia: lo scorso maggio, una funzionaria ha intentato una causa penale contro tre giornalisti della testa, tra cui Zamora, ai sensi della legge sulla violenza contro le donne.

Leggi anche Guatemala, il capo dell’anticorruzione fugge all’estero: “Temo per la mia vita”

]]

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

Correlati

advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img

Ultim'ora

Ucraina, Biden: “Subito armi a Kiev”. Missili Atacms già inviati in segreto

(Adnkronos) - Subito armi a Kiev. Il presidente americano Joe Biden lo ha assicurato ieri alla Casa Bianca dopo la firma della legge da 95 miliardi di dollari per gli aiuti e le armi all'Ucraina, ad Israele e Taiwan. Il via libera al pacchetto da parte del Senato americano, a lungo ritardato, è arrivato con

Ucraina, ecco i nuovi missili Atacms: come cambia la guerra

(Adnkronos) - L'Ucraina ha chiesto per mesi i missili a lungo raggio. Ora il presidente Volodymyr Zelensky è stato accontentato dagli Stati Uniti: Kiev ha già iniziato a ricevere gli Atacms per colpire in profondità la Russia nella guerra in corso da oltre 2 anni. Il presidente Joe Biden ha firmato la legge che comprende

Enel, intesa con sindacati: 2.000 ingressi in 3 anni

(Adnkronos) - Accordo raggiunto tra Enel e Organizzazioni Sindacali Elettriche Filctem Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec. Il dialogo tra azienda e sindacati, si legge in una nota diffusa dal gruppo, ha permesso di superare la vertenza avviata nei mesi scorsi e di individuare un percorso condiviso che mette al centro le persone, le reti e la