ROMA – “Il disturbo bipolare non deve passare come patologia ‘killer’. Quello che mi dispiace è che si associ questa patologia psichiatrica alla violenza e alla pericolositĂ . Un’associazione che può esserci in alcuni casi, ma ricordiamoci che ci sono persone che reagiscono male anche senza che ci sia alcuna patologia in atto. Non vorrei che, per questa associazione che viene fatta, le persone che sono in trattamento per disturbo bipolare, e non sono a rischio di esplosioni violente, si sentano etichettate”. Raggiunto dalla Dire per commentare l’episodio di violenza in cui ha perso la vita Alika Ogorchukwu, l’ambulante nigeriano picchiato a morte da un uomo affetto da disturbo bipolare, Enrico Zanalda, direttore del Dipartimento di salute mentale Asl Torino 3, co-presidente della SocietĂ italiana di psichiatria e presidente della SocietĂ italiana di psichiatria forense, tiene prima di tutto a mettere in guardia da banalizzazioni e semplificazioni.
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“Mi spiace che venga associato il disturbo all’avveninento, che magari nello specifico sono davvero correlati -ribadisce lo psichiatra – però bisogna sempre valutare bene la situazione specifica di quella persona in quel momento. Nel caso dell’aggressione all’ambulante, sarĂ la perizia a stabilire se un’esplosione di violenza cosĂŹ selvaggia sia stata in relazione alla patologia o meno. Oltre alla patologia – chiarisce Zanalda – bisogna analizzare il carattere, la personalitĂ del soggetto, magari dirompente, perchĂŠ le patologie vanno a intersecarsi sulla personalitĂ e sulla storia del soggetto. Ci sono tanti fattori che arrivano a determinare il comportamento”.
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Il direttore del Dipartimento di salute mentale della Asl Torino 3 tiene ancora a ricordare che “fuori dalle discoteche e in tanti altri contesti si sono verificati fatti violenti che hanno avuto per protagoniste persone che non avevano alcun disturbo mentale”. Per questo, torna a ripetere, “mi dispiacerebbe che chi è affetto da disturbo bipolare si sentisse etichettato come persona pericolosa e violenta, perchĂŠ la patologia può essere presente o meno, essere influente o meno sul comportamento, ma non tutte le persone con disturbo bipolare si comportano cosĂŹ e la maggior parte di queste persone sono attente agli altri e a sĂŠ stesse, sono miti e si curano”, conclude l’esperto.
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