Calenda: “Io e Letta vogliamo Draghi ancora premier”. E punge Renzi: “Contro le destre hai governato col M5S”

ROMA – Il giorno dopo l’accordo con il Partito democratico, Carlo Calenda parla a SkyTg24 della campagna elettorale che lo attende. E sul possibile nome del futuro presidente del Consiglio in caso di vittoria alle elezioni politiche del 25 settembre, il leader di Azione dice: “Non c’è il criterio per cui chi prende un voto in più fa il premier. La speranza che possa rimanere Mario Draghi accomuna sia me che Letta”.

CALENDA ‘SPINGE’ FRATOIANNI FUORI DALL’ALLEANZA

In merito alla composizione delle liste per le elezioni, Calenda ribadisce: “Non un nostro voto deve andare a gente come Di Maio e Fratoianni”. E a proposito della compatibilità tra il suo programma e quello di Fratoianni e Bonelli, Calenda risponde: “Lo deve chiedere a Enrico Letta, il programma l’ha firmato lui. Se Fratoianni non ci si trova è un problema suo. Io ho firmato un accordo con il Pd di Enrico Letta, il mio interlocutore è Enrico Letta”. Il leader di Azione rimarca: “Se Fratoianni non condivide l’agenda Draghi deve rispondere ai suoi elettori del perché sta in una coalizione che condivide l’agenda Draghi. È un problema suo, non mio”.

“A DI MAIO NON DEVO DIRE NIENTE”

E mentre i vertici di Alleanza Verdi Sinistra rinviano il confronto con il segretario dem, Calenda viene interrogato su un altro possibile ‘alleato scomodo’. “Cosa dico a Di Maio? Niente. Azione non darà un voto a Luigi Di Maio, se va nelle liste del Pd, lo voteranno gli elettori del Pd”.

LEGGI ANCHE: Di Battista attacca Di Maio: “Trasformista, chi lo conosce lo evita”

LA BATTUTA A RENZI: “AMORE, CONTRO LE DESTRE HAI GOVERNATO CON CONTE”

Sulla mancata alleanza con Italia Viva, per cui il leader Matteo Renzi ha parlato di occasione perduta, Calenda non è tenero e rivolgendosi direttamente all’ex premier dichiara: “Amore mio, contro le destre hai fatto il governo con Conte. Se quella era una buona ragione per metterti col M5S, non è questa una ragione buona per metterti con il Pd di cui sei stato segretario?”.

L’EX FORZISTA GIUSY VERSACE ADERISCE AD AZIONE

Intanto, Azione arruola un’altra fuoriuscita da Forza Italia. Dopo le ministre Carfagna e Gelmini, è il turno della deputata e atleta paralimipica Giusy Versace, che aveva annunciato l’addio ai forzisti in seguito al non voto di fiducia al governo Draghi. “Sin dall’inizio della mia esperienza politica ho avuto la consapevolezza che non tutti avrebbero compreso o condiviso la mia scelta, ma avvertivo fortemente l’urgenza di introdurre nel dibattito politico, temi spesso posti in secondo piano, come lo sport, la disabilità, le pari opportunità per donne e giovani”.

“Il mio impegno in Parlamento non è stato esente da critiche – ricorda Versace – ma mi ha consentito comunque di ottenere con determinazione risultati importanti, che io stessa ritenevo quasi irraggiungibili: ad esempio, il riconoscimento di pari opportunità per gli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e corpi dello Stato, eliminando una disuguaglianza non più tollerabile. Non mi sono mai fatta scoraggiare dai tanti che sostenevano che si trattava di un obiettivo impossibile dimostrando, dopo un lavoro di confronto e mediazione durato tre anni, che l’obiettivo era solo difficile. Questo risultato evidenzia quanto sia indispensabile impegnarsi in prima persona e dialogare con tutti, cercando sempre una sintesi per il bene comune”.

Per la deputata neo-calendiana, “quella del governo Draghi è stata un’ulteriore prova a conferma dell’idea che anche forze politiche contrapposte, se guidate da buon senso, possono fare tanto per il bene del Paese ed offrire quelle soluzioni concrete e quegli esempi virtuosi, che da tempo la politica stenta a proporre. La conclusione anticipata di questa legislatura, oltre ad aver innescato un’ulteriore fase di incertezza nel Paese e ad apparire ingiusta verso una personalità autorevole e stimata come Mario Draghi, ha anche bruscamente arrestato l’iter di molti provvedimenti sui quali io stessa stavo lavorando”

“Il disorientamento e la delusione provati in questi giorni – osserva Versace – sono stati però attenuati dai numerosi messaggi di fiducia e di incoraggiamento che mi sono giunti, da elettori e da persone a me vicine, invitandomi a non mollare ed a proseguire il mio impegno nelle Istituzioni. Si tratta di voci che non posso e non voglio ignorare. E con tutti loro voglio condividere questo pensiero: ‘Forti sono quelle persone che non smettono mai di mettersi in discussione, che non arretrano dinanzi al rischio, che accettano la più grande di tutte le sfide, quella della adesione incondizionata ai propri valori interiori'”.

Versace spiega quindi la sua scelta di aderire ad Azione: “Oggi, proprio il rispetto verso quei valori cattolici, liberali e democratici che hanno sempre guidato i miei passi, mi induce ad ignorare ogni calcolo di tipo opportunistico, e ad affrontare una nuova sfida, consapevole che, come nel 2018, questa potrebbe espormi ad eventuali critiche. Mi rimetto in gioco e raccolgo quindi l’appello lanciatomi qualche giorno fa da Carlo Calenda scegliendo di entrare in Azione per proseguire quell’importante lavoro già avviato in tema di sport, disabilità e pari opportunità, garantendo il mio impegno che rimane immutato nella energia e, soprattutto, nei contenuti”.

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