PALERMO – Sarà mercoledì il giorno cruciale nel centrodestra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Siciliana. Il vertice dell’Hotel delle Palme di Palermo ha fatto cadere i veti incrociati dei partiti sui possibili nomi per Palazzo d’Orleans, compreso quello che incombeva sull’attuale governatore Nello Musumeci, e così sarà Roma a decidere il partito che dovrà esprimere il candidato della coalizione.
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I nomi in campo, oltre a quello di Musumeci sul quale continua a puntare FdI, sono quelli di Nino Minardo (Lega) e Stefania Prestigiacomo (Forza Italia), ai quali si aggiunge quello del magistrato Massimo Russo, carta giocata ieri dagli autonomisti di Raffaele Lombardo. L’ex governatore siciliano ieri è tornato a twittare dopo sei anni spiegando che il suo Movimento per l’autonomia è favorevole a Minardo o, in alternativa, a Russo, che di Lombardo fu assessore alla Sanità.
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Sembra definitivamente tramontata, invece, l’ipotesi che portava all’eurodeputato Raffaele Stancanelli, uomo di Fratelli d’Italia a Catania, dal momento che i meloniani confermano il sostegno a Musumeci. Oggi Stancanelli, intervistato dal quotidiano ‘La Sicilia’, sbotta contro il compagno di partito Ignazio La Russa “che con violenta ostilità e una pervicacia prossima alla cattiveria – dice – ha sempre affermato che io non posso essere candidato”.
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