Letta: “Il Pd non perderà, saremo il primo partito. Renzi e Calenda abituati a fregare il prossimo”

ROMA – L’obiettivo di Enrico Letta è portare il Pd ad essere “il primo partito d’Italia”. Il leader dem lo spiega nell’intervista al direttore de ‘La Stampa’, Massimo Giannini. Letta esclude “di tornare in Francia” in caso di sconfitta. “Il Pd non perderà”, risponde.

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LETTA: “DA BERLUSCONI AUTOCANDIDATURA AL QUIRINALE”

Il segretario del Partito democratico torna sulle parole di Berlusconi su presidenzialismo e dimissioni di Mattarella: “La destra vuole sfasciare il sistema. Dopo aver fatto cadere il governo Draghi oggi c’è un preavviso di sfratto al Quirinale”, aggiunge Letta, che sottolinea come le parole del leader di Forza Italia siano “una evidente autocandidatura”.

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LETTA: “CON IL M5S ABBIAMO CHIUSO”. E ATTACCA RENZI E CALENDA

Il rapporto con il Movimento 5 Stelle è chiuso? “Sì, per queste elezioni ormai ci siamo. La campagna elettorale riserverà delle soprese ma non su questo”, assicura il segretario dem. Che poi commenta l’accordo raggiunto tra Carlo Calenda e Matteo Renzi: “Due persone che hanno una certa abitudine a fregare il prossimo…”. Quella del leader di Azione per Letta è “una politica del voltafaccia che non mi appartiene”.

CALENDA A LETTA: “ASILO MARIUCCIA, HAI FATTO TUTTO DA SOLO”

“Asilo mariuccia, Enrico Letta. Questa volta hai fatto tutto da solo. Sapevi cosa sarebbe avvenuto se avessi firmato quel patto (con Bonelli e Fratoianni, ndr) ed hai pensato di tenerci legati comunque con le firme. Hai scelto. E una persona che vuole guidare il Paese si assume le sue responsabilità”. Questa la replica a mezzo Twitter di Carlo Calenda, segretario di Azione, dopo le parole del segretario Pd che lo accusa di “voltafaccia”.

LETTA: “NO CAMPAGNA SU FASCISMO, PREOCCUPANO RELAZIONI MELONI”

“È evidente che esiste una fortissima preoccupazione da parte nostra legata al passato, ma non faremo una campagna sul fascismo – osserva il segretario del Pd -, potremo farla, ma sui valori e sul cuore per cui batte quel partito e quindi le relazioni che ha oggi. Il sistema di relazioni internazionali di Giorgia Meloni ha quattro interlocutori: Orban, il partito polacco al potere oggi, Vox, e Le Pen”, sottolinea Letta.

IL MEA CULPA SU MELONI E LA CIPRIA

Il leader dem approfitta anche per fare un mea culpa per la polemica che lo ha visto protagonista insieme alla presidente di FdI: “È stata una battuta infelice”. Il segretario del Pd aveva detto che Meloni “si incipria” per mascherare il vero volto della destra italiana. Parole definite “misogine” dalla leader di Fratelli d’Italia. Letta spiega di essersi sbagliato: “Non ho problemi a dirlo. Parlando di corsa queste cose succedono. Avrei potuto usare maquillage o qualsiasi altro termine che può significare mascherare”.

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