Meloni: “Sull’Ue non c’è problema consistente che divide il centrodestra”

ROMA – Tra la “pacchia finita” e il no di Fratelli d’Italia e Lega all’Europarlamento alla condanna all’Ungheria non più del tutto democratica, con l’avvertimento di Silvio Berlusconi che si dice pronto a uscire dalla coalizione in caso di dimostri anti-europea, “sull’Europa non c’è un problema consistente che divide il centrodestra”.

Giorgia Meloni, presidente dei Fratelli d’Italia, lo dice lo dice a Radio Anch’io, su Rai Radio1. Tornando al comizio della “pacchia” Meloni dice: “è strano che la mia frase non sia stata ripresa interamente, sono una persona che sa quel che dice, e ho detto ‘è finita la pacchia di una politica italiana che sta in silenzio e non pone i propri interessi nazionali'”, ribadisce.

Infatti “in Europa tutti giustamente difendo i propri interessi nazionali per poi cercare soluzioni comuni”, rileva la presidente FdI, “per trovare una soluzione devi partire dal tuo interesse” ed è “un ragionamento che mi pare europeissimo”.

MELONI: VOTATO ‘NO’ SU UNGHERIA PERCHE’ ACCUSE NON CIRCOSTANZIATE

Per quel che riguarda il voto contrario di Fratelli d’Italia (con la Lega) all’Europarlamento sull’Ungheria non più del tutto democratica, la “ragione per cui non abbiamo votato quel documento” è perche “su queste questioni si deve esser molto puntuali, non si tratta di questioni politiche quando si parla di stato di diritto”, ha detto Meloni. “Se si vota un documento contro l’Ungheria dove si dice che non deve prendere risorse dall’Europa, come fanno altri paesi, in in momento di difficoltà bisogna farlo circostanziando le accuse”, dice Meloni, “io il documento l’ho letto e ci sono riprese materie risolte da tempo”.

MELONI: ACCUSE A UNGHERIA POLITICHE, DISCREZIONALITÀ RISCHIO PER TUTTI

Per quel che riguarda il voto contrario di Fratelli d’Italia (con la Lega) all’Europarlamento sull’Ungheria non più del tutto democratica, il ‘no’ è arrivato “perché quel documento mi sembra molto politico”, e “vorrei un’Europa nella quale non ci fosse discrezionalità, dove le scelte non riguardassero la simpatia o antipatia per il governo di quel paese, perché potrebbe diventare un problema e potrebbe diventarlo per tutti”. Purtroppo “questa discrezionalità l’ho vista diverse volte”. In tutto ciò “ricordo che Orban ha vinto democraticamente più volte le elezioni, anche con un ampio margine di consenso e con il resto dell’arco costituzionale schierato contro di lui”, ricorda Meloni.

UCRAINA, MELONI: ATTENTI AD ATTACCARE UNGHERIA E POLONIA, REGALO A RUSSIA

Di fronte al caso Ungheria in Ue “il problema- afferma Meloni- che pongo è che forse non ci siamo resi conto della situazione in cui ci troviamo, dove abbiamo già un conflitto in corso, una situazione nella quale credo sia più intelligente avvicinare i paesi europei e non allontanarli” perché “non mi pare siamo nella condizione di poter regalare alleati ai nostri avversari”.

“Lo dico per l’Ungheria con una situazione particolare, ma anche per la Polonia”, chiarisce Meloni, “leggo attacchi sulla Polonia ma ricordo che è il paese che si sta caricando tutti i profughi ucraini senza chiedere un euro e rischia di trovarsi in guerra con la Russia, perché confina con la Russia, e lo dice la Nato non io”.Quindi “se attacchiamo la Polonia come l’Ungheria e a me non pare scelta intelligente”, avverte la presidente FdI, ricordando che “se i paesi dell’Est sono diversi da noi e perché li abbiamo abbandonati fino agli anni 90 sotto il giogo sovietico, dovremo dargli una mano e non attaccarli”.

MELONI: SERVE GOVERNO DI LEGISLATURA CON LEGITTIMAZIONE POPOLARE

La stabilità “è anche un tema di credibilità internazionale e un tema economico” quindi “è arrivata il momento per tentare di tenere un governo fermo per cinque anni come accade nelle grandi democrazie occidentali”. Ciò “sarebbe una grande rivoluzione- aggiunge Meloni- un governo di legislatura con una mandato popolare e una maggioranza si spera molto solida”. Certo, “il contesto è molto complesso”, tra pandemia, guerra e costi di energia e materie prime, “un contesto non molto facile”, riconosce Meloni, ma proprio er questo “c’è bisogno di avere un po’ di stabilità e una visione chiara, perché il problema dei governi italiani negli ultimi anni, quando vuoi mettere inseme un po’ tutto e il suo contrario, è che purtroppo le risorse vengono disperse, perché ciascuno punta alla sua priorità ma le priorità spesso sono disomogeneee”.

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