“La Cispadana beve come 5.500 persone al giorno”, pressing comitati in Emilia

In tempi di siccità e di cambiamento climatico, le grandi opere autostradali dovrebbero essere ridiscusse. La Cispadana, l’autostrada che sulla carta collega la bassa emiliana al Brennero e al mare, da decenni ‘in cantiere’ in Emilia-Romagna ma sempre in stand by, si berrebbe ad esempio l’acqua che ogni giorno si bevono 5.500 persone. È un’altra stoccata contro l’autostrada regionale, sulla quale la Regione Emilia-Romagna ha confermato di voler mettere sul piatto altri 50 o 60 milioni di euro, da parte del “coordinamento cispadano No autostrada-Sì strada a scorrimento veloce”, il cui portavoce Silvano Tagliavini da anni dà battaglia. Gli ultimi soldi annunciati dalla Regione, in sostanza, andrebbero ad aggiungersi ai 179 milioni già previsti contrattualmente e ai 100 stanziati nel bilancio regionale 2021, per “un totale di 329-339 milioni”, stima Tagliavini. Affiancandovi i 200 milioni promessi dal Governo, anche se il tutto si prefigura come “turbativa di appalto pubblico con inevitabile intervento della Corte dei Conti”, il totale farebbe 529-539 milioni. Posto che si tratta di “una bella somma, più del doppio di quanto servirebbe per completare la strada a scorrimento veloce per un’opera che al momento della scelta (2006) veniva sbandierata come a costo zero per le casse pubbliche”, i comitati ora riflettono sul tema dello spreco di acqua. Secondo lo studio di impatto ambientale allegato al progetto per la costruzione dell’autostrada Cispadana, documento numero 5899, i quattro cantieri nei quali si svolgeranno le operazioni consumeranno 1.300 metri cubi d’acqua al giorno per le varie attività previste.

“Si tratta di un ingente prelievo d’acqua- conferma appunto Tagliavini a fianco del collega di comitato Fulvio Lelli- pari al consumo giornaliero di circa 5.500 persone che protratto per i giorni operativi e pari ad un totale di oltre 1.400.000 metri cubi di acqua” prelevati in quasi quattro anni di attività. Sollecitando in merito l’assessorato all’Ambiente della Regione, il comitato precisa che l’acqua che verrebbe consumata registra “un ordine di grandezza comparabile con i deficit di falda di intere province come Forlì o Rimini secondo le stime del Piano Tutela delle Acque del 2005 (Capitolo 1 della Relazione Generale, pagina 207), e tale da rendere vani gli sforzi di decine di migliaia di famiglie” per aderire alle limitazioni all’uso dell’acqua che saranno decretate. “Si tratta di un’ulteriore chiara prova- concludono Tagliavini e Lelli- che l’impatto ambientale dell’autostrada Cispadana sia troppo elevato ed incompatibile con i reali interessi della collettività”.

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