Vaccino antinfluenzale in bimbi? I pediatri: “Fatelo subito, epidemia già iniziata”

ROMA – L’influenza quest’anno sembra già essere arrivata ed è preferibile proteggere “da subito” i più piccoli con il vaccino, soprattutto per tutelare i nonni più anziani o i parenti fragili.  D’altronde non esistono ‘contro’ ma solo “tantissimi” ‘pro’ nel  vaccinarsi a partire dai 6 mesi fino ai 6 anni d’età, a maggior ragione in questa stagione che vedrà “più casi” di influenza nella popolazione pediatrica, con una concomitanza tra Covid e altri virus respiratori che renderanno maggiormente problematico l’inverno. Di questo ed altro l’agenzia Dire ne ha parlato con Guido Castelli Gattinara, presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) e infettivologo presso l’Istituto per la Salute dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, nel corso di una intervista video rilasciata alla Dire.

– Vaccino antinfluenzale per bambini. Quali sono i ‘pro’ e anche i ‘contro’ se esistono… “I ‘pro’ sono tantissimi, il vaccino antinfluenzale per i bambini va fatto assolutamente, come ci suggeriscono le raccomandazioni sia del ministero della Salute sia di tutte le grandi agenzie internazionali che sono super partes e delle quali ci possiamo fidare. I bambini dai 6 mesi ai 6 anni d’età sicuramente devono essere vaccinati perché hanno un rischio maggiore non solo di prendere l’influenza, ma anche di trasmetterla ai propri nonni che magari hanno dei fattori di rischio oppure altre malattie concomitanti. Insomma: è importante che noi vacciniamo tutti i bambini e non solo fino a 6 anni, ma anche dopo”.

– Quando iniziare a vaccinare i bambini? Meglio farlo prima quest’anno? “Sì meglio farlo in anticipo perché quest’anno l’epidemia inizia prima, anzi è già iniziata, abbiamo già purtroppo una serie di casi ricoverati al Bambino Gesù che hanno dimostrato di avere l’influenza stagionale. Non c’è un periodo preciso per la vaccinazione, ma è meglio iniziarla subito perché ovviamente protegge prima”.

– Considerata la ridotta circolazione dei virus negli ultimi due anni, dobbiamo aspettarci più casi di influenza tra i bambini? “Purtroppo sì, nell’altro emisfero, e questi dati vengono dalle osservazioni fatte Australia e nelle regioni dove era inverno quando da noi estate, è stato visto che questo virus sembra che circoli prima e di più. Quindi è probabile che quest’anno anche i bambini si infettino maggiormente, anche perché non hanno l’immunità acquisita degli anni scorsi e spesso neppure la vaccinazione degli anni scorsi”.

– Ma che inverno sarà allora per i bambini, tra Covid e influenza? “Sarà forse un inverno con qualche problema in più proprio perché ci sono due infezioni importanti. Anche l’influenza è un’infezione abbastanza grave, noi sappiamo che nell’era pre-Covid c’erano circa 6mila/8mila morti da influenza in Italia ogni anno. Certo, prevalentemente si tratta di anziani, ma anche di bambini fragili che hanno delle complicanze dovute all’infezione. Questo lo dobbiamo tenere bene in mente quando consideriamo la scelta di fare o non fare i vaccini”.

– Parliamo dei vaccini spray, cosa dicono i pediatri? Sono più o meno efficaci? Qual è la vostra esperienza? “I vaccini spray sono altrettanto efficaci rispetto a quelli dati per iniezione. A dirlo ancora una volta sono i dati della letteratura più che della nostra esperienza abbastanza limitata, in quanto in Italia questo sarebbe solo il terzo anno che si vaccina con il vaccino spray vivo attenuato. Questi vaccini vanno benissimo, stimolano una risposta immunitaria specifica altrettanto quanto i vaccini iniettivi e hanno una sicurezza paragonabile a quella di tutti gli altri, cioè pressoché totale”.- Quali sono gli effetti collaterali? “Per quanto riguarda i vaccini iniettivi di solito è l’arrossamento del punto di iniezione, il gonfiore del braccio e un po’ di febbre; con il vaccino spray nasale questi effetti sono fortemente ridotti, mentre ci può essere qualche complicanza di raffreddore o infiammazione delle vie aeree dove viene spruzzato il vaccino. Un vaccino che non fa male, però, è sicuramente un grande vantaggio per i bambini dai 2 anni in poi, cioè da quando può essere fatto”.  

– Bambini e long Covid, quanto ne sappiamo oggi? E che rapporto c’è con la MIS-C (Sindrome infiammatoria multisistemica)? “Noi sappiamo che anche i bambini possono avere sia il long Covid sia la MIS-C, entrambe complicanze legate all’infezione da SARS-CoV-2. Per fortuna sono piuttosto rare nell’infanzia, bisogna dirlo, però abbiamo avuto dei bambini ricoverati con sindromi infiammatorie acute anche molto gravi e oggi seguiamo dei bambini con delle manifestazioni cliniche che si prolungano dopo il Covid. Al Bambino Gesù c’è un centro specifico per la terapia del long Covid, certamente sono delle condizioni che è meglio evitare con la vaccinazione. Anche i bambini piccoli dai 5 anni possono essere vaccinati contro il Covid e anche questo è un vaccino sicuro con una efficacia non del 100% ma accertata da tutti i lavori scientifici”.

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