“Un green act per piccole e medie imprese”

“Se vogliamo dare una risposta concreta all’emergenza energetica che con il caro bollette rischia di stritolare famiglie e imprese italiane bisogna tassare gli extraprofitti delle aziende energetiche e sbloccare i 150 giga watt di energie rinnovabili ostaggio di procedure burocratiche vetuste e inadeguate ai tempi. Serve l’istituzione di un Commissario straordinario che sia in grado di dare l’input giusto per partire con una grande rivoluzione nel settore della produzione di energia sbloccando ad horas i primi 60 giga watt, così come richiesto dalla stessa Confindustria, restituendo in tal modo alle imprese il corrispettivo di circa 14 miliardi di euro”. Questa la proposta formulata da Francesco Alemanni (tesoriere nazionale di Europa Verde e candidato alle prossime elezioni con l’alleanza Verdi e Sinistra), nel corso del Cnpr Forum “Futuro sostenibile, un percorso a ostacoli tra siccità e alluvioni. Come faremo e quanto ci costerà?”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri ed esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. 

“Oltre alla tassazione dell’extra gettito – ha proseguito Alemanni – bisogna intervenire sulle comunità solari energetiche dove mancano ancora i decreti attuativi. In tal modo sarà possibile eliminare tutti gli oneri di sistema oltre alla possibilità di diventare produttori di energia rinnovabile. Ricordo che già oggi questo tipo di risorsa copre il 44% del fabbisogno energetico del paese. Bisogna continuare a investire in questo settore”. 

Sollecitato dalle domande dei commercialisti Alemanni ha sottolineato la necessità di un ‘green act’ “per tutte le piccole e medie imprese e gli artigiani che decidono di attuare una conversione della propria attività all’insegna della sostenibilità che beneficerebbero di sgravi fiscali e incentivi economici. Oggi dobbiamo attuare una conversione ecologica dei modelli produttivi ed economici per costruire un lavoro stabile e duraturo in modo sostenibile”. Importante la funzione svolta dal Reddito di cittadinanza, secondo l’esponente ambientalista, “che ha aiutato migliaia di nuclei familiari in difficoltà. Ma adesso bisogna restituire dignità al lavoro. Abbiamo proposto la riduzione dell’orario a parità di salario, la stabilizzazione dei precari della scuola e il salario minimo a 10 euro l’ora. Serve inoltre un Piano nazionale di prevenzione degli infortuni sul lavoro e, per i lavoratori autonomi, un sistema sanzionatorio adeguato che scoraggi gli abusi nelle professioni oltre all’approvazione della norma sull’equo compenso”.

In conclusione Alemanni ha sostenuto “la necessità di investire nell’economia circolare semplificando i tanti problemi burocratici che rischiano di rallentarne lo sviluppo oltre a prevedere anche qui degli elementi premianti per favorire una rivoluzione culturale nel tessuto produttivo italiano”. Chiusura netta, infine, nei confronti del nucleare: “Per realizzare una centrale ci vogliono almeno 15 anni mentre il problema energetico lo dobbiamo risolvere adesso. Inoltre il piano che alcuni partiti paventano per realizzare le centrali dovrebbe prevedere una copertura finanziaria di 400 miliardi, cifra assolutamente non alla portata dell’Italia”.  

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