All’ospedale di Sassari mancano i posti letto ma arriva l’abbonamento Sky da 65mila euro

CAGLIARI – “Come una casa senza letto e senza cucina ma con la parabola sul tetto. In questo caso non si tratta di una casa ma di un ospedale, l’affollatissimo Santissima Annunziata di Sassari, dove mentre i pazienti sono costretti a sostare sulle barelle per mancanza di posti letto, la direzione decide di attivare un abbonamento Sky hotel/business da installare in 220 stanze per il costo complessivo di 65mila euro. Incredibile. Quanto deciso è messo nero su bianco in una deliberazione in cui si spiega che l’affidamento diretto per l’abbonamento di canali televisivi Sky con formula Sky hotel business per la durata di due anni è finalizzato all’attuazione di un progetto di umanizzazione delle cure e di miglioramento degli ambienti ospedalieri finalizzato ad incrementare il benessere dei pazienti”. “Su questo punto non ci sarebbe veramente alcunché da controbattere se nell’ospedale in questione non mancassero una infinità di elementi che potrebbero veramente incrementare il benessere dei pazienti, in particolare i posti letto”. Lo denuncia la consigliera regionale del M5S, Desirè Manca, la quale ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, per sapere se siano a conoscenza di quanto accaduto nell’ospedale sassarese.

“I PAZIENTI NON HANNO POSSIBILITÀ DI ESSERE CURATI MA LA PAY TV SÌ. ASSURDO”

“I pazienti del Nord Sardegna non hanno la possibilità di essere curati per mancanza di personale, devono attendere anni per una visita specialistica, devono dire addio ogni giorno a servizi sanitari fondamentali come le consulenze psicologiche in ospedale ma viene offerto loro il servizio di pay tv in camera. Tutto ciò- sottolinea la pentastellata- è surreale e vergognoso, sembra assurdo che si possano destinare ulteriori somme per avere le anteprime dei migliori film usciti nelle sale o lo sport quando purtroppo alcuni pazienti non hanno nemmeno un posto letto figuriamoci la possibilità di guardare la televisione. A meno che l’Aou non intenda installare anche un maxi schermo in corridoio per umanizzare le cure di tutti”.

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