Nel Lazio inizia la campagna per il vaccino antinfluenzale. Novità: è uno spray nasale

ROMA – Nella Regione Lazio prende il via la campagna di vaccinazione contro l’influenza. Con una novità: la somministrazione del farmaco attraverso uno spray nasale. Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, a margine della firma di un protocollo d’intesa fra la Regione e Novartis sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari. “È iniziata questa settimana la campagna di vaccinazione antinfluenzale, bisogna rivolgersi al proprio medico di medicina generale oppure al pediatra di libera scelta”.

D’AMATO: “NIENTE PUNTURA AI PICCOLI”

“La novità quest’anno è che verrà fatto uno spray nasale – prosegue D’Amato -, per cui non c’è neanche l’elemento della puntura che a volte crea qualche difficoltà con i più piccoli”. Ma se l’influenza è l’obiettivo della campagna che è appena partita, l’assessore alla Sanità ricorda che la lotta al Covid non è ancora stata vinta e l’importanza dei richiami.

L’IMPORTANZA DELLA QUARTA DOSE ANTI-COVID

“Dobbiamo metterci in sicurezza, ecco perché è importante fare i richiami della vaccinazione anti-Covid, la cosiddetta quarta dose, che possono fare tutti dai 12 anni in su, e questa è una cosa che non si sa – sottolinea D’Amato -. Ovviamente è fortemente raccomandata per gli over 60 e le persone fragili. È molto importante mettersi in sicurezza perché vediamo che c’è una ripresa dell’attività del Covid e questo era abbastanza chiaro stante anche i dati autunnali e del prossimo inverno, per cui è importante fare la dose di richiamo”.

D’AMATO: “NUOVO GOVERNO NON DISPERDA LAVORO DI DUE ANNI”

Infine, l’assessore regionale alla Sanità lancia un appello al governo che prenderà forma nei prossimi giorni dopo la vittoria del centrodestra targato Fratelli d’Italia alle elezioni: “Mi aspetto che prosegua con forza questo percorso, perché abbiamo visto come sia l’unico in grado di mettere in sicurezza i nostri cittadini e di conseguenza il nostro Paese. Vedere andare smarrito questo lavoro di oltre due anni sarebbe un grave errore”, conclude D’Amato.

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