Il Messico fa causa alle aziende delle armi Usa: “Negligenti e complici”

ROMA – Il governo del Messico ha fatto causa a cinque aziende degli Stati Uniti accusate di essere corresponsabili del contrabbando di armi nel Paese latinoamericano.Secondo il ministro degli Esteri Marcelo Ebrard, l’azione è stata avviata presso la corte distrettuale dell’Arizona. A essere denunciate aziende distributrici di armi, dopo che in una causa intentata in precedenza, archiviata dalla magistratura statunitense, erano state coinvolte società produttrici.

“QUESTE ARMI FINISCONO NEL NOSTRO PAESE”

“Facciamo causa perché c’è chiaramente uno schema” ha detto Ebrard, citato dall’agenzia di stampa Associated Press. “E’ evidente che c’è un contrabbando di armi e si sa che queste armi finiscono nel nostro Paese”.

Presentamos demanda en Arizona contra distribuidores y traficantes de armas a nuestro https://t.co/rkgtGNP4eJ nos vamos a dar por vencidos porque sólo si reducimos la disponibilidad de armas en México disminuiremos también la violencia que padecemos. pic.twitter.com/rcxTW94HPZ— Marcelo Ebrard C. (@m_ebrard) October 10, 2022

L’azione è rivolta contro rivenditori e commercianti negli Stati americani di confine, dove operano intermediari che trasferirebbero in seguito le armi a trafficanti con basi in Messico.Alejandro Celorio Alcantara, consulente legale del ministero degli Esteri, ha riferito che il Paese latinoamericano ha scelto “cinque dei peggiori rivenditori” nelle città di Tucson, Phoenix e Yuma. “Vendono più pistole, più volte e agli stessi acquirenti” ha detto l’avvocato. “Noi diciamo che sono negligenti e facilitano gli intermediari, al punto da risultare complici”. Secondo Alcantara, la prima udienza dovrebbe tenersi tra alcuni mesi.

17MILA OMICIDI L’ANNO

Il governo del Messico calcola che circa il 70 per cento delle armi vendute illegalmente nel Paese provengono dagli Stati Uniti. Solo nel 2019, almeno 17mila omicidi commessi sul territorio nazionale sarebbero collegati a questo contrabbando.
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