Bonus anti inflazione prenotato da oltre 451mila professionisti

Sono già oltre 450mila i professionisti che hanno chiesto i bonus anti inflazione da 200 euro e da 150 euro. Dopo l’avvio delle richieste, lo scorso 26 settembre, le Casse di previdenza di categoria hanno infatti ricevuto più di 234mila domande, più di una su due per entrambi i bonus (opzione riservata a chi ha un reddito 2021 sotto i 20mila euro), mentre altre 217.874 domande sono state trasmesse all’Inps dai professionisti iscritti alla gestione separata. E già questa settimana, da mercoledì 12 ottobre, le Casse professionali faranno partire i primi pagamenti per entrambi i bonus. A giudicare dai numeri, anche se le somme saranno versate in ordine cronologico di presentazione della domanda, la capienza finanziaria non impensierisce. L’ondata di piena si è infatti concentrata nei primi giorni, come nel più classico dei click day, e oggi il flusso si è ridotto: Cassa forense, l’ente di categoria con più domande (una su tre delle 234mila), ne ha ricevute 75.438 nei primi sette giorni e poi 5mila dal 4 al 7 ottobre, arrivando cosi a 80.312 richieste. Di questo passo anche chi dovesse decidersi all’ultimo momento magari per avere chiaro il quadro dei redditi, dato che c’è tempo fino al 30 novembre per la richiesta – non dovrebbe restare a bocca asciutta.

Previsto dal decreto leggeAiuti-bis, il bonus da 200 euro è destinato ai professionisti con redditi 2021 dichiarati fino a 35mila euro, iscritti alla gestione separata Inps o alle Casse di previdenza di categoria. Per finanziarlo c’è una dote di 600 milioni di euro, di cui 95,6 milioni riservati alle Casse professionali. Il decreto legge Aiuti-ter ha poi introdotto un ulteriore bonus da 150 euro per chi ha redditi entro i 2omila euro, finanziato con altri 412 milioni di euro, questa volta in condivisione tra Inps ed enti di categoria. Ebbene, al momento le somme richieste alle Casse professionali si attestano su un totale di 68,3 milioni di euro per entrambi i bonus che potrebbe persino diminuire alla fine, perché non tutte le domande presentate saranno poi ammesse (oltre ai redditi occorre vagliare eventuale doppia iscrizione all’Inps, l’iscrizione alla Cassa al 18 maggio scorso e una parziale regolarità contributiva). Dei circa 69 milioni, 46,8 sono destinati a chi ha richiesto il bonus da 200 euro: una volta pagate queste domande, restano ancora più della metà dei 93,6 milioni a disposizione. Dunque, come l’associazione delle Casse (Adepp) aveva preventivato, non si intravedono problemi di capienza. Ma anche per la quota aggiuntiva di 130 euro non dovrebbero esserci difficoltà: i fondi “prenotati” dai professionisti ordinistici finora ammontano a circa 22 milioni. Forti anche di questo andamento, le Casse hanno quindi comunicato al ministero del Lavoro l’intenzione di pagare da subito tutto, fino a 350 euro, a chi ne ha diritto. I primi bonifici arriveranno, appunto, a partire dal 12 settembre, a una settimana dall’invio al Ministero del primo monitoraggio settimanale. E così via a seguire con rinvio delle domande settimanale (il giorno dovrebbe essere il martedì) e il pagamento dalla settimana seguente.

Le 234mila istanze ricevute dalle Casse sono lontane dalle stime di 430mila domande ipotizzate in un primo momento dagli stessi enti. Per diverse ragioni, innanzitutto ia stima si basava sul numero di richieste per il bonus 600-1.000 euro (mezzo milione quelle arrivate) che era sicuramente più allettante. Ma la distanza può rivelarsi anche una buona notizia. Le previsioni infatti erano basate sui redditi del 2020 (ultimi disponibili), mentre le domande sono legate ai redditi del 2021 che quindi, passati i primi mesi della pandemia, secondo la cartina di tornasole dei bonus potrebbero per molte categorie essere cresciuti. Qualche conferma arriva da chi già ha raccolto le dichiarazioni: i consulenti del lavoro ad esempio nel 2021 hanno registrato un +10% di incremento sia del volume d’affari che del reddito medio.

Con le piattaforme per l’invio telematico già rodate con i bonus 600-1.000 euro, per tutte le Casse il sistema ha retto anche all’urto del primo giorno di click day. Alcuni enti si sono attrezzati per consentire ai professionista che si accorge di aver fatto un errore o di non avere, a conti fatti, diritto al bonus di annullare la domanda sempre online (è così ad esempio per gli psicologi di Enpap) odi scaricare un modulo cartaceo da inviare via Pec per chiedere la revoca (ingegneri e architetti di lnarcassa).

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