Bolsonaro e Lula in tv: in Brasile il duello per la presidenza è al fotofinish

(di Carlo Cauti)

SAN PAOLO (BRASILE) – L’uno contro l’altro ma composti, senza eccedere nei toni, rispettando la promessa fatta prima di entrare in studio; secondo un copione diverso da quello visto in precedenza, quando c’erano state accuse ad alzo zero, a metà tra la provocazione e l’insulto. I media brasiliani hanno sintetizzato perlopiu’ in questo modo il confronto televisivo tra Jair Bolsonaro e Luiz Inacio Lula da Silva. Il dibattito, il primo di tre in vista del ballottaggio del 30 ottobre, è stato trasmesso dalla Tv Band.

DOPO GLI INSULTI “EX GALEOTTO” E “GENOCIDA”

Gli osservatori hanno riferito di un confronto “ad alto livello”, diverso da quelli che avevano preceduto il primo turno elettorale, quando il presidente in carica aveva apostrofato l’ex capo di Stato come “ex-galeotto”, ricordando i suoi 580 giorni di detenzione dopo una condanna per corruzione tra il 2018 e il 2019. Lula aveva risposto accusando il rivale di essere un “genocida”, responsabile di centinaia di migliaia di morti di Covid-19 in Brasile.Ma ciò che ha maggiormente sorpreso è stato il risultato del dibattito: Bolsonaro, partito in svantaggio, è apparso in grado di recuperare almeno in parte. Il presidente uscente si è dimostrato più preparato rispetto ai primi dibattiti, anzitutto sotto il profilo del temperamento.

“MANGIARE CARNE E BERE BIRRA”

Caratterialmente fumantino, nelle occasioni precedenti Bolsonaro si era fatto prendere dal nervosismo, arrivando a uno scontro verbale con una delle giornaliste presenti. Questa volta l’ex capitano dell’esercito passato alla politica ha mantenuto una pacatezza forzata, evidentemente studiata a tavolino dagli spin doctors, preoccupati che la sua naturale aggressività faccia perdere voti, in particolare tra le donne e le categorie piu’ povere. Secondo alcuni osservatori, Lula invece è partito bene, ma ha mostrato nervosismo quando Bolsonaro e i giornalisti gli hanno chiesto spiegazioni sui casi di corruzione avvenuti quando era presidente o quando guidava il Paese la sua delfina Dilma Rousseff. L’ex capo di Stato non ha risposto ed è sembrato voler sviare su altri temi. La tesi di alcuni opinionisti è che anche a causa di una gestione sbagliata del tempo Lula abbia permesso a Bolsonaro di metterlo sotto accusa denunciando malversazioni passate che sarebbero ancora vive nella memoria dei brasiliani. Il presidente uscente ha poi definito Lula come un amico e un complice di governi sudamericani che opprimerebbero i popoli e li porterebbero alla miseria, come il venezuelano Nicolas Maduro o il nicaraguense Daniel Ortega. Bolsonaro ha previsto lo stesso destino per il Brasile nel caso l’avversario vinca le elezioni.

Lula non ha negato i suoi legami internazionali, anzi si è detto “orgoglioso” di aver partecipato alla commemorazione dell’anniversario della Rivoluzione sandinista nel 1980. Un autogol, secondo alcuni opinionisti, convinti che in un paese come il Brasile, isola di stabilità economica in un’America Latina segnata dal caos, dichiarazioni del genere spaventino parte dell’elettorato ancora indeciso.Il dibattito si è poi spostato sull’Amazzonia, con Bolsonaro che ha accusato Lula di volerla “internazionalizzare”, consegnandola ad entità straniere. Lula lo ha accusato a sua volta Bolsonaro di essere responsabile del disboscamento della foresta tropicale. A questo punto, il presidente ha chiesto al pubblico a casa di “cercare su Google” i dati sul disboscamento sotto il suo governo e sotto quello di Lula, nei primi anni 2000, suggerendo di aver fatto meglio del rivale.

Un momento chiave è stato quello delle ricette economiche. Bolsonaro ha accusato Lula di non aver presentato un programma elettorale e di essersi rifiutato di indicare chi sarebbe in caso il suo ministro dell’Economia. Un anatema per i mercati finanziari e per la classe imprenditoriale brasiliana, che potrebbe far convergere una quota ancora maggiore delle sue preferenze sull’attuale presidente. Lula ha cercato di recuperare ricordando i successi economici dei suoi governi, ma senza entrare nel dettaglio su cosa vorrà fare nel caso sia rieletto, parlando genericamente di “far tornare i brasiliani a mangiare carne e bere birra”.

POSSIBILI COLPI DI SCENA

I sondaggi dei prossimi giorni diranno se il dibattito della Tv Band ha modificato lo scenario elettorale. Le tensioni nel campo di Lula sono però evidenti. L’ex-presidente, scendendo dal palco dopo il dibattito, è stato filmato mentre accusava un collaboratore, con termini ingiuriosi, di non sapere “nulla”. In alcuni commenti di stampa si ricorda una regola non scritta secondo la quale in Brasile le elezioni si perdono solo per due motivi: la corruzione o l’inflazione fuori controllo. A Lula è imputata la prima, mentre Bolsonaro rischia sulla seconda, anche se sta facendo di tutto per contenerla. I prezzi in Brasile stanno salendo, ma meno che in Europa o negli Stati Uniti.Per ottenere questo risultato il presidente ha dovuto eliminare le tasse sulla benzina. Se entro il 30 ottobre l’economia dovesse mostrare segnali positivi, Bolsonaro potrebbe farcela. Ma sarà comunque una competizione elettorale decisa al fotofinish. Con possibili colpi di scena.
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