Bonus 200 € stop and go

Semaforo rosso (parziale) del ministero del Lavoro al pagamento dei «bonus» da 200 e 150 euro ai professionisti iscritti alle Casse di previdenza, come stabilito da due decreti Aiuti del governo di Mario Draghi (50/2022 e 144/2022): se, infatti, nella lettera, che ItaliaOggi ha potuto visionare, spedita ieri dal direttore generale per le politiche previdenziali e assicurative del ministero del lavoro Angelo Marano ai 17 Istituti privati, si raccomandava di non procedere alla liquidazione delle indennità», in una manciata di ore l’«altolà» è stato ridimensionato dallo stesso dicastero, che ha inviato «indicazioni alle Casse, per poter riavviare i pagamenti già da domani (oggi per chi legge), giovedì 20 ottobre», ma soltanto del bonus da 200 euro. La missiva aveva destato allarme nel comparto previdenziale privato, giacché, com’e noto, circa 1’80% degli Enti, raccolte (dal 26 settembre) decine di migliaia di richieste dagli associati, ha già avviato la corresponsione delle somme a parte degli aventi diritto, in base ai «paletti» reddituali stabiliti dai provvedimenti, ossia a coloro che, nel 2021, hanno dichiarato meno di 35.000 e 20.000 euro. Nella lettera si ricorda come l’articolo 5 del decreto ministeriale del 19 agosto affidi alle Casse «il compito di monitorare il limite di spesa, tramite comunicazioni con cadenza settimanale» al dicastero di via Veneto «in merito ai risultati del monitoraggio delle istanze presentate e di quelle ammesse a pagamento, in modo tale che, ove si profili il verificarsi di scostamenti rispetto al limite di spesa, si possa rendere immediata comunicazione sulle risorse residue, affinché non siano adottati altri provvedimenti concessori». A tal proposito, poiché la gestione del denaro necessario per liquidare i sussidi «anti-inflazione», stanziato col decreto 50/2022, è affidata alla Direzione generale degli ammortizzatori sociali dello stesso ministero, «le comunicazioni relative al monitoraggio settimanale, ai fini del rimborso delle somme a valere sul Fondo per l’indennità «una tantum» per i lavoratori autonomi e i professionisti (la dotazione totale è di 600 milioni, somma considerata adeguata a soddisfare il bacino degli occupati indipendenti, inclusi gli iscritti alla Gestione separata dell’Inps, ndr), devono essere indirizzate alla stessa Direzione»; nel frattempo, recita ancora il testo, «le comunicazioni finora pervenute a questa Direzione saranno inoltrate alla competente Direzione generale degli ammortizzatori sociali, alla quale dovranno altresì esse re indirizzate le successive analoghe richieste» degli Enti. Fatta la precisazione, nelle ultime righe compare la parte saliente della missiva: nelle more della prossima comunicazione alle Casse, da parte della Direzione degli Ammortizzatori sociali, «delle istruzioni e dei relativi «budget», si raccomanda di non procedere alla liquidazione delle indennità», anche con riferimento al «bonus» aggiuntivo da 150 euro, destinato ai professionisti con redditi al di sotto dei 20.000 euro, previsto da un decreto, il 144/2022, «peraltro non ancora convertito in legge», si mette in luce. In serata, il dicastero di via Veneto ha dato il via libera alla ripresa delle erogazioni dalla giornata di oggi, limitate però al primo sussidio, mentre riguardo al bonus aggiuntivo di 150 euro, che pure è stato in parte pagato dagli enti di previdenza privati, il ministero si è riservato di fornire ulteriori indicazioni non appena saranno calcolate le quote spettanti a ogni singola Cassa.

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