I leader europei trovano un’intesa sul prezzo del gas

Di Alessio Pisanò

BRUXELLES – I 27 capi di Stato e di Governo dell’Unione europea hanno trovato un accordo per invitare la Commissione a presentare “con urgenza un quadro temporaneo dell’Ue per poter fissare un tetto al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica”, ma sulla base di un’analisi costi-benefici degli effetti sui possibili aumenti del consumo di gas e sugli impatti in termini di finanziamento e distribuzione e di influssi oltre i confini dell’Ue.

Lo si legge nella parte delle conclusioni del vertice trasmessa a notte inoltrata, in cui si afferma che “tutti gli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’Ue devono essere mobilitati” per proteggere le famiglie e le imprese, in particolare i più vulnerabili delle nostre società, e preservare la competitività globale dell’Unione.

LE RICHIESTE DI DRAGHI AL VERTICE UE

Quest’ultimo punto accenna a quanto affermato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che durante la riunione ha suggerito di andare oltre le proposte della Commissione europea e di valutare la creazione di un fondo comune considerevole utilizzabile per gli investimenti e per mitigare i prezzi.

I ministri dell’Energia dell’Ue martedì 25 ottobre discuteranno delle soluzioni incluse nel nuovo pacchetto avanzato da Bruxelles che propone acquisti comuni per il 15% del gas che manca per completare gli obiettivi di stoccaggio, meccanismi obbligatori di solidarietà per qualsiasi Stato membro che non è in grado di garantire i volumi critici di gas necessari per la rete elettrica, un meccanismo di correzione che limiti il prezzo dell’acquisto di gas negli scambi basati sul parametro di riferimento del Ttf e un meccanismo temporaneo di gestione della volatilità infragiornaliera per evitare forti oscillazioni sui titoli derivati dell’elettricità e del gas.
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