Tajani-Berlusconi, il grande freddo al Colle

Di Ugo Cataluddi e Alfonso Raimo

ROMA – Sono già due le Forza Italia che salgono al Quirinale con Giorgia Meloni? A vedere il film del Colle si direbbe di sì, smentite di prammatica permettendo. Pochi minuti dopo le 10, Silvio Berlusconi si presenta al Quirinale accompagnato dai fedelissimi capigruppo, Alessandro Cattaneo e Licia Ronzulli. E Antonio Tajani, coordinatore del partito e ministro degli Esteri in pectore? L’ex presidente del Parlamento europeo arriva poco dopo, da solo. I retroscena lo danno in rotta, a capo dei ‘governisti’, contro il partito dei fedelissimi berlusconiani, capeggiati da Ronzulli.

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Uno schema che viene smentito dal partito ma che la visita al Colle sembra assecondare. La delegazione entra unita al colloquio con Mattarella. Ma la foto del tavolo è indicativa. Alla destra di Meloni le cinque sedie sono occupate da Salvini, Lupi, Molinari, Romeo, De Poli. Ciriani siede sul lato. Alla sinistra le sedie sono quattro. Oltre a Berlusconi, ci sono Lollobrigida, e poi Ronzulli e Cattaneo. Tajani siede di lato, da solo. Il più lontano dei tre da Berlusconi. E si mantiene defilato per tutta la visita al Colle.

Al centro della scena c’è Berlusconi. Ma il Cavaliere si lascia accompagnare da Ronzulli e Cattaneo. Così è anche all’atto della dichiarazione di Giorgia Meloni. Per dire, Tajani è talmente appartato che non rientra nelle inquadrature ufficiali dei video diffusi dal Colle. Torna a favore di telecamere solo quando il gruppone si muove.

E anche questa volta, mentre Berlusconi precede con Ronzulli e Cattaneo, il coordinatore esce a braccetto con la delegazione di Noi Moderati, a pochi passi dalla premier in pectore Giorgia Meloni. Un inciso: nel travaglio forzista Noi Moderati potrebbe giocare un ruolo. Per formare il gruppo hanno avuto bisogno dell’aiutino di tre senatori di Fratelli d’Italia. Perché questo aiutino? I boatos parlamentari indicano il gruppo di Lupi e De Poli come quello che in futuro potrebbe accogliere eventuali malpancisti azzurri, in fuga dal partito capeggiato a Palazzo Madama da Ronzulli.

Veleni di Palazzo. Come quelli che vorrebbero Berlusconi turbato dalla missione europea di Tajani che subito dopo il caso degli audio è corso a Bruxelles per spiegare che Forza Italia non è atlantista così, è atlantista così, per dirla con Mario Brega.

In ogni caso al Colle il centrodestra è unito. O almeno ci prova. Berlusconi, Ronzulli e Cattaneo vanno via insieme. Tajani esce con Noi Moderati. Berlusconi è già lontano. Giorgia Meloni prima di mettersi in macchina lo chiama e i due si fermano a parlare. A consultazione conclusa il Quirinale diffonde una foto in cui, a differenza dei video, c’è anche Tajani. La ritwittano Salvini e lo stesso Berlusconi. Nell’immagine Lupi fissa il pavimento.

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