Crisanti rinuncia allo stipendio da senatore: “Quello da medico è più alto”. Scoppia la polemica

ROMA – Andrea Crisanti, noto virologo, eletto al Senato nella circoscrizione estero nelle fila Pd, rinuncia allo stipendio da senatore per mantenere quello universitario. “È più vantaggioso dal punto di contributivo”, è la motivazione. Ma la scelta alimenta già polemiche, anche da parte anche di qualche suo collega.

LA VERSIONE DI CRISANTI: “MI CONVIENE PER LA PENSIONE”

Andrea Crisanti spiega che è stata una scelta dettata da una convenienza legata ai contributi previdenziali. “Ho deciso di mantenere la retribuzione che percepisco dall’Università di Padova, in qualità di direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia – dice il medico ricercatore come riportato da ‘Il Gazzettino’ – Non potendo ovviamente cumulare due buste paga sono stato chiamato a scegliere tra quella da senatore e quella da specialista. Ho optato per quest’ultima, per motivi contributivi. Mi conviene, è un compenso più alto. Non cambia molto come importo (un senatore percepisce mediamente tra gli 11 e i 14mila euro, con le indennità, ndr.), ma per la pensione conveniva, me l’hanno consigliato in Senato, è legittimo, lo fanno già i magistrati”.

L’IRONIA DI BASSETTI: ANDRÒ A LAVORARE ALL’UNIVERSITÀ DI CRISANTI

Tra i primi commenti arriva una ‘stoccata’ ironica da Matteo Bassetti, direttore della clinica malattia infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Ospite di ‘Un Giorno da Pecora’, su Rai Radio1, gli viene riferito che Andrea Crisanti non accetterà lo stipendio da senatore preferendo quello da ricercatore, che è più alto. Bassetti osserva: “Questo mi fa piacere, vorrà dire che andrò a lavorare anche io all’Università di Padova, non pensavo fosse così alto lo stipendio…”.

LA LEGA: STRANA MORALE, LETTA CHE DICE?

Sul fronte politico il primo attacco arriva dalla Lega. Il responsabile Università Aurelio Tommasetti incalza: “Crisanti molli lo stipendio universitario. Molto opportunismo e poco buonsenso. Crisanti ha uno strano concetto delle istituzioni e, aggiungerei, della morale comune. Per lui, dunque, lo stipendio, comprensivo delle indennità assistenziali e dirigenziali è dovuto anche se il rapporto di lavoro cessa, seppur momentaneamente, soprattutto se il nuovo incarico, che è quello di parlamentare, comporta un emolumento minore (certamente non uno ‘stipendio da fame’). Una triste vicenda – continua Tommasetti – che dimostra l’arroganza di un potere conquistato grazie ai media (che hanno bisogno e creano continuamente star, in questo caso, una ‘virostar’), lo scarso senso delle istituzioni e un certo modo di gestire ma, soprattutto, usare la cosa pubblica che è proprio dell”aristocrazia’ di sinistra. Non ha nulla da obiettare Enrico Letta? È forse per questo che il Pd giudica l’amor di Patria della Destra un concetto retrogrado e reazionario?”.

L’OSPEDALE DI PADOVA: NON PAGHEREMO NULLA SE NON LAVORA

Visto il clamore suscitato dalla notizia, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, in una nota ufficiale precisa che “non verrà erogato alcun pagamento a fronte della mancata attività dirigenziale e assistenziale del Prof. Crisanti, dovuta alla recente elezione presso il Senato della Repubblica”. L’Ospedale spiega: “Il trattamento economico del docente in aspettativa è infatti dovuto dall’amministrazione di appartenenza, l’Università degli Studi di Padova; la quale Università riceve dall’Azienda ospedaliera (sulla base di una convenzione valida per tutti professionisti universitari impegnati nelle attività sanitarie nei reparti) una quota economica sulla base dei servizi effettivamente garantiti a favore dell’Azienda e di conseguenza dei pazienti. Nel caso di specie è chiaro che gli importanti impegni del Professore presso il Senato non possono prescindere da un’aspettativa dal lavoro precedente, configuratasi anche a norma di legge come aspettativa parlamentare: venendo meno l’impegno medico e professionale a favore dell’Azienda Ospedale Università di Padova, erogato si ripete tramite convenzione universitaria, si preclude di conseguenza ogni impegno economico da parte della stessa Azienda. Risorse che non solo la legge, ma anche l’opportunità e l’etica, vogliono impiegate nel retribuire coloro che garantiscono una effettiva attività per erogare servizi ai pazienti dell’ospedale padovano”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

Correlati

advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img

Ultim'ora

Lavoro, De Luca: “Da innovazione tecnologica nuove sfide, il futuro passa dalla formazione”

(Adnkronos) - "In un’epoca contraddistinta dall’innovazione tecnologica e da prassi di welfare aziendale che incoraggiano flessibilità e adattabilità, è opportuno guardare al futuro tenendo bene a mente i cambiamenti e le sfide che la transizione economica in atto determinerà sul lavoro e l’occupazione". Lo ha affermato Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei

Lega, Bossi: “Nuovo leader? Serve attenzione a questione settentrionale”

(Adnkronos) - "Non mi pare che Matteo Salvini abbia mostrato attenzione per la questione settentrionale, ma serve andare in quella direzione. Servirebbe qualcuno che abbracci la questione e la porti avanti con determinazione". Umberto Bossi risponde così alle domande dei cronisti, in un breve incontro nel giardino della sua villetta, a Gemonio, in occasione del

Imballaggi, Hera ospita ministro Pichetto per il punto sul Regolamento Ue

(Adnkronos) - Un’Italia ancora più impegnata nella transizione green e nella rigenerazione delle risorse, facendo leva anche sul know-how capitalizzato nelle filiere del riciclo e rigenerazione degli scarti, in primis quelli in plastica da imballaggio. È stato questo il focus del talk ospitato oggi pomeriggio a Borgolavezzaro (NO) nell’impianto di Aliplast, controllata del Gruppo Hera