‘Il signor presidente’ Meloni? “Segno di insicurezza e paura”

ROMA – “La scelta di Giorgia Meloni, che ha voluto non solo l’appellativo ‘il presidente del Consiglio’ ma anche ‘il signor presidente del Consiglio’, quindi una doppia enfasi su un ruolo maschile, su un appellativo maschile, mi sembra un segno di insicurezza, di fragilità, perfino di paura”. Lo afferma all’agenzia Dire la psichiatra e psicoterapeuta, Immacolata D’Errico.”Come psicoterapeuta- continua- mi colpisce il fatto che, attraverso l’appellativo ‘signor presidente’ si voglia ottenere autorevolezza. Non si ottiene mai autorevolezza in questo modo, non è la forma che poi determina la sostanza, non lo è affatto”.”Non so se si sia spaventata alla Camera e in Senato- aggiunge D’Errico- ma non mi sarei mai aspettata questo rimarcare un ruolo e una definizione maschile da una donna che dovrebbe invece essere orgogliosa di essere la prima donna presidente del Consiglio”.”Credo che Meloni abbia percepito in Parlamento alcune difficoltà, anche all’interno della propria coalizione- spiega inoltre- e che quindi, con questi doppi appellativi al maschile, abbia voluto imprimere le propria presenza. Solo che lei è donna. E se è una donna, deve essere donna fino in fondo, anche perchè il potere non è legato al genere sessuale, maschile o femminile, nè il potere politico, né le relazioni. Trovo tutto questo davvero assurdo”.

LEGGI ANCHE: Io sono “Il Signor Presidente Meloni”: il capo dell’Esecutivo ufficializza la scelta

“SPERO NON SIA UNA RIGIDITA’ DI CONTENUTI MA DI FORMA”

“Lo trovo assurdo e di una rigidità che spero non sia di contenuti ma di forma. Probabilmente- aggiunge D’Errico- Giorgia Meloni, attraverso la forma, questa forma così ostinata nel maschile, tant’è che viene rinforzato con il ‘signor’, vuole manifestare mascolinità. Oppure cerca di dare peso alle proprie parole? O ancora, cerca di avere potere? No, non mi piace”.

“Non mi piace- precisa- e non mi piace proprio per l’enfasi utilizzata da Meloni. Come prima donna presidente del Consiglio, secondo me avrebbe dovuto chiamarsi ‘la’ presidente, proprio perché lei ha enfatizzato durante la sua campagna il fatto di essere donna, di essere madre, per arrivare poi allo slogan con cui si è definita e per il quale ha ricevuto non poche critiche”.

“Sarebbe stato bellissimo se avesse rimarcato il proprio ruolo di donna, come aveva iniziato in campagna elettorale, continuando a essere donna, continuando a essere donna forte, perché poi si rivende come una donna forte. E proprio perché è una donna che anche io percepisco forte- conclude D’Eerrico- questa scelta mi stupisce davvero, perché la forza non è mai nell’apparenza”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

Correlati

advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img

Ultim'ora

Strage Erba, parola a difesa Olindo e Rosa: nuove prove per dimostrare ‘errore’

(Adnkronos) - Dimostrare il più grande errore giudiziario della storia. E’ l’impegno che la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo per la strage di Erba, si sono assunti con la richiesta di revisione del processo e che oggi sono pronti a sostenere in aula davanti ai giudici della seconda

Made in Italy, Confindustria Nautica celebra la giornata nazionale con numerosi appuntamenti

(Adnkronos) - Confindustria Nautica celebra la giornata nazionale del Made in Italy, istituita il 15 aprile e promossa dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, con molti appuntamenti organizzati per valorizzare l’eccellenza della produzione della filiera nautica nazionale. "Oggi celebriamo il lavoro, l'impresa e il prodotto italiano. Non solo in settori storici, come

Netanyahu: “Iran aspetti nostra risposta”. Teheran: “Pronti a usare armi mai utilizzate prima”

(Adnkronos) - L'Iran dovrà aspettare "nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l'attacco, proprio come ha fatto fare a Israele", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Se Israele dovesse reagire al raid di sabato scorso, la risposta dell' Iran sarà "immediata, più forte e più ampia", ha dichiarato dal canto suo il ministro degli Esteri