Egitto. Noury (Amnesty): “Un blogger in sciopero della sete in carcere rischia di oscurare la Cop27”

ROMA – Il richiamo all’Egitto sui diritti umani non può limitarsi ai casi di Patrick Zaki o di Giulio Regeni ma va fatto ad ampio raggio, come evidenzia la vicenda di Alaa Abd El-Fattah, blogger in sciopero della sete in carcere, che rischia ora di oscurare tutta la Cop27: così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.Lo spunto dell’intervista con l’agenzia Dire è un colloquio tra Giorgia Meloni e Abdel Fattah Al-Sisi in occasione della Conferenza dell’Onu per il contrasto ai cambiamenti climatici, in corso nella località di Sharm El-Sheikh, in riva al mar Rosso.

“BENE I RIFERIMENTI A REGENI E ZAKI”

“Bene ha fatto il presidente del Consiglio a parlare di vicende che riguardano molto da vicino l’Italia e le comunità dei cittadini e delle cittadine che vivono da noi, come quelle di Regeni e di Zaki” sottolinea Noury. “Mi auguro che nel richiamo al rispetto dei diritti umani Meloni abbia parlato anche in senso più ampio, ad esempio facendo riferimento alla storia di Alaa Abd El-Fattah, che può ora oscurare tutta la Cop 27”.Secondo il portavoce di Amnesty, “il rischio è che la Conferenza si ricordi non tanto per le decisioni prese ma per le centinaia di persone arrestate e per come dopo 220 giorni di sciopero della fame El-Fattah abbia intrapreso anche uno sciopero della sete”.Secondo Noury, a ogni modo, è rilevante che durante il colloquio si sia fatto riferimento ai casi di Regeni e di Zaki. “E’ importante capire dall’altra parte come sono state accolte le richieste fatte dal presidente del Consiglio” aggiunge il portavoce: “Vedremo come sempre se a queste parole seguiranno i fatti”.

FLASH MOB A ROMA

Presto ci saranno prime scadenze. “A fine novembre si terrà una nuova udienza del processo per Zaki”, sottolinea Noury, “e poi c’è il limbo da risolvere del processo agli imputati del rapimento e dell’omicidio di Regeni”.A El-Fattah, arrestato nel 2019 con l’accusa di “diffusione di notizie false”, Amnesty dedicherà un flash mob domani a Roma. La manifestazione, convocata insieme con l’ong EgyptWide, si terrà in via XX settembre 80, di fronte all’ambasciata del Regno Unito. El-Fattah è infatti anche cittadino britannico: con l’iniziativa si intende premere su Londra affinché si muova per favorire il rilascio del blogger.
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