A Milano un migliaio di studenti in corteo per il “No Meloni Day”

“Ci insegnano a temere le streghe ma non chi le ha bruciate”
Milano, 18 nov. (askanews) – Anche a Milano gli studenti sono scesi in piazza per la mobilitazione nazionale “No Meloni Day”. Ritrovatisi, come da tradizione, in largo Cairoli, i giovani hanno attraversato il centro cittadino a partire dalle 9.30 scandendo slogan antifascisti e in difesa della scuola dietro lo striscione del Coordinamento collettivi studenteschi con la scritta “La generazione meticcia e queer in lotta per il il futuro”. “Tranquilla mamma, sono bisex non fascista”, “Ci insegnano a temere le streghe ma non chi le ha bruciate”, “Meglio deviati che fascisti”, “Ora decidiamo noi”, “Contro repressione, alternanza e merito saremo opposizione” sono alcuni dei cartelli e degli striscioni esposti durante la manifestazione, sostanzialmente divisa in due tronconi per dissapori politici emersi tra il migliaio di partecipanti. Due momenti di protesta sono stati inscenati davanti al negozio Enel di via Broletto, dove un gruppetto di giovani con indosso le tute bianche ha accesso dei fumogeni e srotolato uno striscione con la scritta “Crisi energetica e carovita: i ricchi devono uscire i soldi”, e poi nei pressi della sede di Assolombarda in via Pantano. Qui i giovani dello spezzone dietro gli striscioni “Anima antifascista” e “Contro questo governo” si sono fermati e seduti per terra alzando le mani dipinte di rosso per ricordare i loro colleghi morti nei mesi scorsi durante l’alternanza scuola-lavoro. Poco prima, era stata bruciata con un fumogeno una bandiera di Fratelli d’Italia, mentre in tarda mattinata, all’angolo tra corso Monforte e Visconti di Modrone è stato depositato un telo con della terra mista a letame con in mezzo diversi cartelli tra cui uno con su scritto “La Russa, Berlusconi, Salvini, Meloni siete una montagna di m…a”. Oltre agli slogan contro la premier Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa, la mobilitazione milanese si è caratterizzata per la difesa delle istanze LGBTQ+, della legge sull’aborto, e per il diritto allo studio, con la richiesta di scuole sicure fino a quelle per il nuovo statuto di rappresentanza. Ingente lo schieramento delle forze dell’ordine che ha seguito l’andamento del corteo e ha presidiato diversi “obiettivi sensibili” lungo il percorso, al termine del quale qualche centinaio di liceali ha raggiunto la Statale in via Festa del perdono per dare vita ad un’assemblea pubblica con gli universitari. Al termine del corteo la Questura ha fatto sapere che i responsabili di alcuni episodi di “imbrattamento e affissioni abusive, credibilmente riferibili al circuito anarchico, sono stati individuati dalla polizia e saranno deferiti all’autorità giudiziaria”.

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