Il patrimonio sale a 87 miliardi

Balzo in avanti (di quasi il 2%) del patrimonio delle Casse previdenziali, nell’arco di un anno: alla fine del 2018, infatti, vantavano risorse globali dell’ammontare di 87 miliardi, con una crescita dal 2017 di 1,6 miliardi. E, nel complesso, il risparmio intermediato dagli Enti dei professionisti insieme ai Fondi pensione «ha raggiunto dimensioni ragguardevoli, attestandosi a 254,2 miliardi», pari al 14,4% del prodotto interno lordo (pii). È la Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) a tirare le somme sul «peso» monetario degli istituti disciplinati dai decreti legislativi 509/1994 e 103/1996, mettendo in risalto, ieri mattina, nel corso dell’illustrazione del rapporto da parte del presidente Mario Padula, come a far la parte del leone siano cinque sole Casse, che detengono «circa il 73% delle risorse totali»: si tratta dell’Enpam (medici ed odontoiatri), Cassa forense (avvocati), Inarcassa (architetti ed ingegneri) Cnpadc (dottori commercialisti) ed Enasarco (rappresentanti di commercio e consulenti finanziari), laddove le prime tre sommano il 54% del totale dell’attivo (percentuale in progressiva ascesa, giacché era il 47% nel 2011). La propensione ad effettuare operazioni in Italia rimane elevata, poiché gli investimenti domestici sono pari a 35 miliardi di euro (poco più del 40,2% delle attività). Al 31 dicembre, poi, il flusso collettivo dei contributi al netto delle prestazioni è giunto allo soglia dei 3,5 miliardi rispetto ai 3,2 dell’anno precedente e, «a fronte di 10,4 miliardi (10 nel 2017) di contributi incassati, sono state erogate prestazioni per 6,9 miliardi» (erano 6,8 nei dodici mesi precedenti). Il dossier della Covip si sofferma, inoltre, sulle condizioni di alcuni Enti, evidenziando come nella Cassa geometri e nella gestione principale dell’Inpgi (che ha come associati poco meno di 14 mila giornalisti dipendenti) le prestazioni superino i contributi: il saldo tra i versamenti incassati e i trattamenti erogati «nel 2018 è stato positivo per l’Enpam per 1,17 miliardi, per la Cassa forense per 660 milioni e per la Cnpadc per 496 milioni», mentre l’Inpgi ha un «rosso» di 179 milioni (e attende che il governo porti avanti il piano dell’ampliamento della platea ai comunicatori, si veda ItaliaOggi del 21 giugno 2019), e la Cassa geometri ha un saldo negativo per 55 milioni. «È impegno del governo innovare il vigente sistema regolatorio» del comparto, secondo il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, al fine di «renderlo più funzionale alle esigenze di tutela dei diritti previdenziali degli iscritti, in considerazione della nuova veste di investitori istituzionali assunta dalle Casse». Parole, quelle della titolare di via Veneto, dedicate all’annosa questione del decreto per regolamentare gli investimenti delle Casse mai emanato dal ministero dell’Economia (previsto dal decreto 98/2011). «Attendiamo un regolamento non soltanto fatto di limiti e di «tetti», più qualitativo, che non quantitativo», è il pensiero del presidente dell’Adepp (l’Associazione degli Enti previdenziali) Alberto Oliveti.

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