A24/25, i sindaci di Lazio e Abruzzo contro Salvini: “Senza convocazione la protesta è confermata”

di Marianna Gianforte

L’AQUILA – “I sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo impegnati nella lotta contro il ‘caro-pedaggi’ e per la sicurezza della A24/A25, all’esito dell’incontro convocato dopo i comunicati stampa del ministero dei Trasporti , ribadiscono che il gruppo, ad oggi, non ha ancora ricevuto alcun riscontro alle note inviate al Mit e che i quattro amministratori delle due Regioni che, nella giornata odierna (ieri, ndr), hanno incontrato il ministro Salvini, non rappresentavano il gruppo della ‘A24/A25’ non avendo ricevuto alcuna delega in tal senso“. È la posizione che nella tarda serata di ieri i sindaci e amministratori di Lazio e Abruzzo, in prima linea da cinque anni nella lotta ai rincari e per la messa in sicurezza delle due tratte, riuniti in un tavolo urgente, hanno affidato a una breve nota, in risposta alla convocazione avvenuta nella mattinata di ieri, da parte del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, di alcuni amministratori locali della Lega per acquisire informazioni sulla situazione autostradale.

Il comitato è, invece, composto da 117 persone in totale (tra sindaci e amministratori); a colloquio con Salvini soltanto il sindaco di Borgorose Mariano Calisse e quello di Ortona dei Marsi Marcello Buccella, insieme ad altri esponenti leghisti del territorio. Ignorate, invece, sottolineano i sindaci, ancora le due lettere del comitato, inviate dalla referente Velia Nazzarro (sindaca di Carsoli) a fine ottobre e a metà novembre. Lettere nelle quali si chiede a Salvini un incontro per affrontare la questione caropedaggi e messa in sicurezza delle autostrade e l’apertura di un tavolo permanente sull’A24 e l’A25. “Pertanto, i sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo restano in attesa di una convocazione ufficiale da parte del Mit – si legge ancora nella nota – e confermano, nel caso in cui il ‘silenzio’ del ministro dovesse perdurare, la manifestazione fissata per martedì 29 novembre nei pressi del ministero dei Trasporti. I sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo, che portano avanti una battaglia di civiltà da quasi 5 anni, non demordono e continueranno a lottare per garantire ai loro territori autostrade sicure e meno care”.

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