VIDEO | Uccisa dall’ex sotto casa: una panchina rossa ora ricorda Alessandra Matteuzzi

BOLOGNA – Da oggi a Bologna una panchina rossa ricorda Alessandra Matteuzzi, uccisa lo scorso 23 agosto sotto la sua abitazione: per la sua morte è finito in carcere l’ex compagno Giovanni Padovani, che la donna aveva denunciato per stalking. La panchina è stata inaugurata oggi, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nel giardino Zaniboni di via dell’Arcoveggio a poca distanza dalla casa di Matteuzzi.

LA FAMIGLIA: “LA TUA STORIA FA RUMORE, SEMPRE NEI NOSTRI CUORI”

“Alessandra, la tua storia fa rumore. Resterai sempre nei nostri cuori”, recita il messaggio che accompagna i fiori posati sulla panchina dalla sorella Stefania, in lacrime. “In memoria di Alessandra, vittima di femminicidio, perché nessuna donna subisca mai più violenza”, c’è scritto sulla targa con la firma del quartiere Navile, dalla città di Bologna e dalla famiglia Matteuzzi. “Non ti dimenticherò”, si legge su una lettera lasciata da una donna.

“LA SOLIDARIETÀ DELLA CITTÀ È UNA DIMOSTRAZIONE DI GRANDE FORZA”

“Il nostro è un grazie che arriva davvero dal profondo del cuore”, dice Andrea Matteuzzi, cugino di Alessandra, parlando a nome dei familiari e in particolare di Stefania e della madre, che non ha potuto partecipare alla cerimonia. “Per noi tutti- continua Matteuzzi- solidarietà è una parola che riempie e dà una dimostrazione concreta di cos’è questa città, questo quartiere, questo popolo”. Questa solidarietà testimonia “una grande forza di tutta la città” ed è in grado di “dare a tutti noi una forza maggiore, nonostante le difficoltà enormi che ci sono”, aggiunge Matteuzzi, sottolineando che il messaggio veicolato dalla panchina è “per Alessandra e per tutte le donne, in questa giornata ma anche tutti i giorni”.

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“UN FEMMINICIDIO INDELEBILE NELLA STORIA DELLA NOSTRA COMUNITÀ”

Il femminicidio di Matteuzzi “è un fatto dolorisissimo e indelebile nella storia non solo della vostra famiglia ma di tutta la comunità”, afferma Federica Mazzoni, presidente del Navile. Con la panchina rossa “ricordiamo una nostra cittadina, una donna libera, una donna della nostra comunità. Lo facciamo- sottolinea Mazzoni- per lei e per tutte le donne, per decostruire gli stereotipi, per attaccare e contrastare chiunque pensa che ci sia un modello giusto di vivere la propria vita e di essere donne”.

Al Navile “da oggi abbiamo un presidio attorno al quale ci potremo ritrovare- dichiara il sindaco Matteo Lepore- ogni volta che avremo bisogni di riflettere, di mobilitarci e di lavorare insieme per far sì che accadano sempre meno episodi gravi come questo, fino ad avere parità piena di opportunità e di rispetto tra uomini e donne”.

LEPORE: “OGNI DENUNCIA DEV’ESSERE ESSERE RACCOLTA E PRESA SUL SERIO”

Se oggi “scopriamo questa panchina, non la prima purtroppo- continua Lepore- lo facciamo perché vogliamo continuare a mantenere alta l’attenzione, insieme come istituzioni e come comunità”. In particolare, “dobbiamo lavorare assieme affinché ogni denuncia e ogni segnalazione vengano raccolte e prese sul serio- rimarca il sindaco- perché non ci siano donne che non vengono ascoltate e credute. Bisogna sempre andare a vedere e capire, promuovere il Codice rosso e i servizi di supporto alle persone, dalla salute mentale ai supporti psicologici”.

“LA FIACCOLATA PER ALESSANDRA HA RISVEGLIATO MOLTE COSCIENZE”

Per Lepore, inoltre, “dobbiamo mettere maggiori risorse per far sì che le donne che escono da percorsi di violenza possano essere in sicurezza”, aggiunge Lepore. In questo percorso, per Lepore è stata “molto importante” la fiaccolata in memoria di Matteuzzi promossa dopo la sua uccisione: “Ha risvegliato le coscienze di tante e di tanti, da quel giorno ho notato in diversi luoghi un maggior impegno e una maggiore attenzione”.

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