I sindacati: le ricevute delle comunicazioni non danno certezze

Le semplificazioni fiscali sono state al centro dell’incontro che c’è stato ieri tra il vice ministro all’Economia Luigi Casero, il direttore dell’agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, il direttore centrale gestione tributi Paolo Savini e il Coordinamento associazioni nazionali dei commercialisti (Adc – Aidc – Anc – Andoc – Unagraco – Ungdcec – Unico). Il Coordinamento ha presentato un proprio documento di proposte, si tratta dello stesso testo presentato a Casero lo scorso anno (14 settembre 2016) aggiornato per tener conto degli ultimi provvedimenti approvati. Nella premessa al documento il Coordinamento chiede <<a gran voce, di essere riconosciuti come unico interlocutore delle istituzioni per le materie che ci competono, a garanzia delle istituzioni e dei clienti>>. Pone, inoltre, tre capisaldi per raggiungere <<il comune obiettivo dello sviluppo e della stabilità dell’economia italiana>>: un tavolo permanente di coordinamento; la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente e la sua elevazione a rango di norma costituzionale; un limite all’uso di comunicati e di circolari particolarmente farraginosi che di fatto sostituiscono l’intervento legislativo. L’ultimo, in ordine di tempo, è la proroga allo spesometro dal i8 al 28 settembre, anticipata con un comunicato del Mef ma ancora in attesa della pubblicazione in <<Gazzetta>>. Il Coordinamento dei commercialisti torna a chiedere che il dialogo con la categoria preceda gli interventi tributari, che le novità fiscali non abbiano effetto retroattivo e che venga dato un tempo ragionevole per adeguarsi alle novità. Un altro tasto su cui la categoria insiste sono le sanzioni. Il Coordinamento chiede: la <<revisione organica del sistema sanzionatorio che correli strettamente le sanzioni al danno effettivamente arrecato all’Erario>>; <<l’eliminazione delle sanzioni all’intermediario per imposte dovute dal contribuenti>>; <<prevedere ognivolta che viene introdotto un nuovo adempimento che non vi sia nessuna sanzione per il soggetto obbligato>>. Ovviamente all’incontro di ieri si è anche parlato di spesometro; tra le criticità vengono segnalate gli esoneri (mancati o poco chiari), lo scarto <<non selettivo>> degli invii, dato che l’errore di una fattura compromette l’intero file; la ricevuta di ricezione, che non indicando nel dettaglio quanto ricevuto, lascia il professionista nell’incertezza.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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