Il Testo unico delle partecipate pubbliche costituisce “una positiva novitĂ che interessa e coinvolge i Commercialisti impegnati sia a fianco dell’impresa, sia all’interno dell’amministrazione pubblica, e il cui ruolo è ancor piĂą centrale nelle societĂ partecipate dalle amministrazioni pubbliche, dove le due anime – impresa e amministrazione pubblica – si fondono”. A dichiararlo il vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Davide Di Russo, nel corso del convegno organizzato oggi dalla categoria, a Roma, per esaminare il testo unico delle societĂ a partecipazione pubblica. Non mancano, però, delle criticitĂ , prosegue, giacchĂ© “l’intento di ridurre il numero di partecipate è destinato a scontrarsi con il nodo del personale, che, assunto senza concorso, non può essere internalizzato insieme ai servizi. Lo sforzo di razionalizzazione, quindi, dovrĂ essere accompagnato da forme di incentivo all’esodo, non essendo prospettabile, in alternativa, il ricorso a licenziamenti di massa, che implicherebbero un costo sociale ben superiore ai risparmi di spesa cui la razionalizzazione mira”. E’, invece, importante, per il numero due dei commercialisti italiani il “riconoscimento dell’importanza della funzione di controllo” degli esponenti della categoria professionale nelle societĂ soggette a dominanza pubblica e, quindi, “dell’imprescindibilitĂ della professionalitĂ del commercialista, che tale delicata funzione è chiamato a svolgere, in veste di sindaco, o revisore”.
Fonte: Ansa