Raggiungere la parità di genere

Anche le professioni al lavoro per il raggiungimento della parità di genere. Il tema è stato oggetto di un forum organizzato dalla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri a Milano. “L’Istituto previdenziale ha istituito un Comitato per le pari opportunità affinché si possano discutere e promuovere politiche di uguaglianza tra i generi nell’ambito delle attività della Cassa. Il nostro obiettivo”, ha spiegato Maria Vittoria Tonelli, consigliere di amministrazione della Cnpr, “è quello di superare il dualismo esistente tra l’uomo e la donna attraverso interventi culturali mirati”.

Per questo motivo il Comitato ha attivato un progetto di lavoro e indagine sulla leadership al femminile. “Riteniamo – ha evidenziato Tonelli – che si possa costruire il proprio successo nel mondo aziendale maschile senza rinunciare alla propria identità femminile. Per questo motivo l’idea da sviluppare è stata quella della cooperazione tra generi, tralasciando la competizione. Adottare una mentalità orientata alla cooperazione e alla valorizzazione delle rispettive competenze tra generi, piuttosto che sulla competizione è infatti una semplice quanto fondamentale lezione di economia e sociologia”.

“La verità – ha continuato la consigliera Cnpr – è che le discriminazioni nelle istituzioni sono anche economicamente dannose, e oggi le aziende sono chiamate a integrare le diverse capacità di ambedue i generi per sfruttare al meglio il capitale intellettuale e raggiungere gli obiettivi con maggiore tempestività ed efficacia. Serve quindi un cambiamento culturale: le donne spesso hanno il timore di cimentarsi in ruoli di responsabilità per non sottrarre tempo ai propri affetti, ma in realtà hanno la capacità di essere valide professioniste senza dover rinunciare alla propria famiglia. Il problema è che non sono ancora completamente consapevoli di questo”.

Ma perché ciò avvenga, ha concluso Tonelli, “è necessaria la collaborazione dei propri compagni di vita, e viceversa”.

Punta sull’educazione e sulle scuole il presidente della Cassa Ragionieri Luigi Pagliuca: “In tutto il mondo, nonostante lo sviluppo della società, c’è ancora un divario considerevole di ruoli e di retribuzioni tra uomini e donne, questo anche nelle libere professioni. Si tratta di qualcosa che non può essere più sopportato, quindi è fondamentale incrementare la cultura della parità di genere a cominciare dalle scuole”.

A tal proposito, può essere di supporto la campagna della Cnpr sull’esperto contabile: “Si tratta di una professione adatta a uomini e donne, giovane e dinamica – ha concluso Pagliuca – e che soprattutto permette di conciliare tanto gli aspetti familiari e personali quanto le soddisfazioni personali”.

Secondo la consigliera di Cassa Ragionieri Giuliana Coccia, “il rapporto sul Global Gender Gap ha mostrato come a livello globale rimanga molto ampia la distanza, a sfavore delle donne, per quanto riguarda la partecipazione economica e l’empowerment nel settore della politica: il divario, infatti, è del 42% per la partecipazione economica e circa del 77 % per la politica. Sebbene la tendenza a livello mondiale sembri stia migliorando lentamente in alcuni settori (istruzione, sanità), a livello nazionale la situazione è piuttosto variegata. Allo stato attuale del progresso, la disuguaglianza di genere a livello globale, considerando il punteggio complessivo per tutte e quattro le tematiche (istruzione, sanità, partecipazione economica e politica), potrebbe essere livellata completamente in 61 anni per quanto riguarda l’Europa occidentale”.

Secondo il rapporto, perseguire il superamento delle disparità di genere è necessario, oltre che per una questione di giustizia sociale, anche per migliorare la condizione economica complessiva. “In particolare, l’eliminazione delle lacune di genere nelle professioni è un percorso chiave per raggiungere ulteriori progressi. Una redistribuzione equa di uomini e donne in ogni settore lavorativo comporterebbe benefici nella ripartizione del reddito abbattendo le barriere di genere.

Per raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze – ha concluso – dobbiamo modificare il modo di pensare. L’Italia ha delle buone normative in materia di lavoro femminile e diseguaglianze, ma nella pratica molte di queste vengono ignorate, non applicate o non monitorate”.

Reviews

Related Articles