Dopo-sisma, l’aiuto delle Casse

Ripartire dalle macerie da Amatrice a Norcia, da Accumoli a Castelsantangelo sul Nera. E quanto consentito a centinaia di iscritti alle Casse di previdenza private, che risiedono e/o lavorano nelle zone che sono state funestate dalle scosse di terremoto del 2016: dal 24 agosto al 30 ottobre dello scorso anno (con ulteriori, violente ripetizioni il 18 gennaio del 2017), infatti, in ampie aree nel Lazio, in Umbria, nelle Marche e in Abruzzo si sono avute oltre 300 vittime e ingenti danni al patrimonio abitativo e infrastrutturale. Come in occasione di altri avvenimenti disastrosi, gli Enti pensionistici dei liberi professionisti hanno provveduto innanzitutto a «congelare» le scadenze contributive, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del governo. E, immediatamente, sono scattate le misure assistenziali per gli associati che hanno subito le pesanti conseguenze del sisma. La ricognizione di ItaliaOggi fra gli interventi avviati permette, a un anno di distanza, di disegnare una mappa degli aiuti forniti con l’obiettivo di rimettere quanto prima in sesto case e studi professionali nelle regioni interessate dal terremoto: nella tabella in pagina, infatti, si evidenziano gli impegni finanziari cospicui delle Casse di grandi dimensioni (oltre 2,8 milioni di euro da quella dei medici e dei dentisti, 5 milioni disponibili per gli avvocati), nonché iniziative particolari come il contributo per il rimborso delle spese di noleggio per camper destinati all’ospitalità degli iscritti all’Enpav (l’ente dei veterinari) e i 5 mila euro a fondo perduto che l’Enpapi (l’ente degli infermieri) ha destinato a ciascuno degli 11 collegi Ipasvi delle province coinvolte dalle calamità. Da non trascurare, poi, altre azioni solidali, come quella dell’Enpab (l’ente di previdenza dei biologi) che non ha ricevuto richieste di aiuto, però ha promosso una raccolta fondi per sostenere una studentessa in biologia che ha perso famiglia e casa ad Amatrice. E l’assistenza prosegue nel 2017: Enasarco (agenti e rappresentanti di commercio) segnala, ad esempio, che nell’anno in corso le sovvenzioni ammontano a 130 mila euro.

 

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