Legge di Bilancio: il futuro delle Casse tra natura privata e funzione pubblica

Con un emendamento alla Legge di Bilancio a mia prima firma abbiamo introdotto 2 novità molto importanti per le Casse previdenziali dei professionisti. Non improvvisate, ma frutto un lavoro di approfondimento e ascolto delle loro ragioni e di una nuova attenzione al mondo delle professioni e del lavoro autonomo. La stessa attenzione che ha prodotto l’anno scorso la legge delega sullo Statuto del lavoro autonomo. 

La prima novità consiste nel considerare dal 2020 l’inclusione nell’elenco ISTAT delle Casse solo a fini statistici e non anche ai fini dell applicazione della spending review. Una distinzione giusta e che fa chiarezza tra la natura privata delle Casse definita con la riforma del 1994  e la  funzione pubblica che esercitano erogando le pensioni agli iscritti secondo l’art.38 della Costituzione. Natura privata e funzione pubblica che, in via teorica, non si contraddicono.

L’esperienza maturata in questi anni ha mostrato la necessità di chiarimenti normativi. Per effetto di disposizioni comunitarie, recepite dalla legislazione italiana nel 2009, infatti, le Casse sono state inserite nell’elenco delle Amministrazioni pubbliche, annualmente pubblicato dall’Istat. L’inclusione nell’elenco Istat ha dato luogo a un contenzioso con esiti altalenanti: dalla cancellazione delle Casse dall’elenco disposta dalla sentenza del Tar del Lazio del 2008, all’annullamento di tale sentenza da parte del Consiglio di Stato, fino alla recente sentenza della Corte Costituzionale che indica una strada diversa da quella del ricorso sistematico all’elenco Istat come ambito di applicazione degli interventi di finanza pubblica e in materia di spending review.

Peraltro, per tale ragione, si è alimentata ulteriormente la confusione tra carattere privato o pubblico delle Casse, di natura privata, ma con una missione pubblica, quella di erogare pensioni di primo pilastro ai propri iscritti. L’emendamento approvato supera e risolve il paradosso di Enti esclusi da ogni forma di finanziamenti pubblici e contemporaneamente sottoposti agli interventi finalizzati a conseguire obiettivi di finanza pubblica. E chiarisce che l’inserimento nell’elenco ISTAT ha solo le finalità statistiche secondo le indicazioni Eurostat.

La seconda novità è a loro esclusione dai rischi del bail in. Com’era giusto fare: lo si era fatto per i Fondi pensione che erogano pensioni complementari, a maggior ragione bisognava farlo per Enti che erogano la pensione principale.

Nello stesso emendamento poi è contenuta l’indicazione del primo del mese come giorno di pagamento di pensioni Inps e rendite Inail: una certezza attesa da moltissimi pensionati.

On. Titti Di Salvo, Vice Presidente Commissione Bicamerale controllo Enti

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