La nebbia si va diradando sull’opportunità per i liberi professionisti di accedere al cumulo gratuito dei contributi accantonati in periodi lavorativi diversi (e confluiti, perciò, in più di una gestione previdenziale): l’iter che porterà all’applicazione della norma, contenuta nella precedente manovra economica (legge 236/2016), potrebbe terminare fra poche settimane, entro la fine del mese di febbraio. L’incontro di ieri pomeriggio, a Roma, fra i tecnici dell’Inps e una delegazione di esponenti di Casse di previdenza private, a quanto apprende ItaUaOggi, lascia, infatti, ben sperare in uno scioglimento dei nodi (giuridici) in tempi non troppo dilatati. La questione più rilevante su cui l’Istituto pubblico e gli Enti pensionistici disciplinati dai decreti legislativi 509/1994 e 103/119 stanno ragionando riguarda la gestione dell’istruttoria delle domande di accesso allo strumento per riunire quanto versato da chi vanta carriere «frammentate»: quasi sempre, il soggetto di ultima iscrizio ne per il professionista è la Cassa, che potrebbe essere messa nelle condizioni di doversi far carico delle istanze di coloro che non hanno ancora raggiunto i requisiti pensionistici presso di essa (in base, cioè, ai parametri anagrafici e contributivi definiti dal suo regolamento), e potrebbero, dunque, avere diritto solamente all’anticipo che viene erogato dall’Inps (così come stabilito dalla circolare che ha ottenuto il via libera del ministero del welfare nell’ottobre del 2017). Un dettaglio non marginale perché, qualora si decidesse di accettare questo schema, occorrerebbe definire come il sistema informativo potrebbe consentire alle Casse (private) di poter istruire l’istanza, asseverando lo status di chi possiede i requisiti per ricevere l’acconto dall’Istituto (pubblico), nella logica della «formazione progressiva» della prestazione (che è una sola, e che si perfezionerà con la seconda franche somministrata all’iscritto quando staccherà il «traguardo» dell’età fissato dal suo ente). E, se da un lato potrebbe essere positivo per le Casse verificare e governare direttamente le posizioni dei professionisti associati, dall’altro l’assegnazione di tale ruolo da «protagoniste» si tradurrebbe in nuovi oneri amministrativi e in un carico di lavoro ulteriore. Quel che è certo, è che i successivi passaggi (che dovrebbero susseguirsi nell’arco delle prossime settimane) saranno la stipula di una convenzione quadro condivisa fra le parti e la sottoscrizione di convenzione fra i singoli enti e l’Inps sulle procedure attuative per cercare di far decollare l’opportunità di cumulare gratuitamente i contributi non oltre il mese di febbraio. A guardare con attenzione alle manovre per la célere messa in opera dell’istituto è l’Adepp (l’Associazione che raggruppa le Casse): espressa la «necessità di sciogliere alcuni nodi, nell’interesse dei nostri iscritti e degli Enti che rappresento», il presidente Alberto Oliveti ha sostenuto come, decidendo di favorire il cumulo previdenziale, il Legislatore abbia conseguito un «obiettivo di civiltà».
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