Nel 2017 l’Agenzia delle entrate ha recuperato 20,1 miliardi di euro dalla lotta all’evasione fiscale. Si tratta di una cifra record, che supera anche il primato dell’anno precedente, quando i miliardi recuperati erano stati 19. La crescita è del 5,8%. Anche se a spingere verso l’alto il risultato è soprattutto la rottamazione delle cartelle esattoriali, cioè la possibilità di saldare i vecchi debiti con il Fisco senza sanzioni. Un’operazione, varata dal governo Renzi, che l’anno scorso ha portato nelle casse dello Stato 6,5 miliardi di euro, oltre un miliardo in più rispetto alle previsioni. Che ha superato un’altra misura una tantum, decisiva per il risultato record del 2016, e cioè i 4,1 miliardi recuperati con la voluntary disclosure, la procedura per il rientro dei capitali all’estero con lo sconto sulle sanzioni. E che a conti fatti ha coinvolto un milione e mezzo di contribuenti. Se poi si conteggiano anche le somme recuperate dall’Agenzia per altri enti creditori, come l’Inps e soprattutto i Comuni, il totale delle somme recuperate arriva a 25,8 miliardi, con un aumento dell’11,7% rispetto al 2016. Un quadro «quanto meno incoraggiante» dice il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che preferisce glissare sull’ipotesi di manovra correttiva che potrebbe essere necessaria dopo il voto, «vedremo» con la commissione europea. Il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, invece, prende di petto il tema dell’evasione, sempre delicato, ancora di più in campagna elettorale: «Noi non ci vergogniamo di parlare di questi risultati». Perché «da questi incrementi di gettito possono venire le risorse necessarie per la riduzione delle tasse» a «partire da quelle sul lavoro». Anche se l’importante, secondo il premier, è «non dilapidare» la congiuntura favorevole. Il segretario del Pd Matteo Renzi, invece, fa il confronto con le somme recuperate nel 2010, quando c’era il governo Berlusconi: «10,5 miliardi contro 204». Secondo il direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, «d’obiettivo è il contrasto all’evasione ma anche un rapporto leale che conduca cittadini e imprese a essere altrettanto leali». Da questo punto di vista il segnale è positivo: nel 2017 il gettito spontaneo, cioè le somme versate senza che il Fisco venga a bussare, è stato di 412,6 miliardi, in crescita dell’1,9% rispetto al 2016. Mentre è ormai in arrivo l’atteso risparmiometro, un algoritmo con cui l’Agenzia verificherà che i risparmi dei contribuenti siano in linea con quanto potrebbero accumulare grazie al proprio reddito.