Il labirinto del Fisco: 58mila pagine di istruzioni dal 2002

Semplificazione questa sconosciuta. Per quanto si continui a parlare di alleggerire il carico della burocrazia fiscale su professionisti e imprese il risultato sembra essere quello opposto: un sistema sempre più intricato e in cui si stratificano norme e chiarimenti di prassi. E quanto emerge da una ricerca effettuata dalla Fondazione nazionale dei commercialisti che sarà presentata oggi a Roma agli stati generali della professione a partire dalle 9,3o. Qualche numero per fotografare la complicazione? Dal 2008 al 2017 Finanziarie, leggi di Stabilità e ora leggi di Bilancio approvate sono state composte complessivamente da 5.795 commi. A questo, però, è necessario aggiungere 22 manovre correttive per la tenuta dei conti pubblici, composte da altri 4.006 commi. Ogni manovra, poi, è accompagnata da un fardello molto pesante di decreti attuativi da varare. Soltanto per l’ultima legge di Bilancio relativa al 2018 occorrono 189 decreti attuativi. Senza dimenticare poi i decreti Milleproroghe degli ultimi dieci anni (in tutto 153 articoli e 743 commi). E nell’ultima legislatura si è giocata anche la partita dell’attuazione della delega fiscale: 11 decreti legislativi di attuazione, corrispondenti a un totale di 168 articoli e490 commi. Il problema è che poi tutta questa produzione normativa in ambito fiscale presenta enormi difficoltà di applicazione. II metro, in questo senso, è rappresentato dai documenti di prassi emanati nell’ultimo decennio: tra agenzia delle Entrate, ministero dell’Economia eGuardia di Finanza sono arrivati quasi 4.400 tra provvedimenti, risoluzioni e circolare. Una montagna di circa 58mila pagine con cui gli addetti ai lavori hanno dovuto prendere confidenza. Il tutto per accompagnare i propri assistiti (imprese o persone fisiche) negli adempimenti. «Siamo di fronte – sottolinea il presidente del Cndcec Massimo Miani – a un vero e proprio ginepraio normativo e applicativo, difficile da gestire e da interpretare, che costringe gli studi professionali a lavorare, il più delle volte, in condizioni di emergenza, con disagi che si ripercuotono ingiustamente sui contribuenti». E ai politici che oggi interverranno i commercialisti presenteranno le proposte fiscali per la prossima legislatura.

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