Un fisco più semplice e leggero

Semplificazione, meno burocrazia e alleggerimento del carico fiscale: sono queste le assolute priorità sulle quali Associazione Nazionale commercialisti e Confimi Industria chiedono interventi alla politica, in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Nell’interesse dei professionisti e, quindi, di un Paese che non può permettersi di affossare la timida ripresa economica a causa dell’eccesso di farraginosità e burocrazia. Tali priorità sono state fissate in un apposito manifesto presentato a Roma, nel corso del forum «politica, professioni e imprese a confronto sul futuro del Paese». Nella proposta di Confimi e Anc si chiede di elevare lo Statuto del contribuente (l.212/2000) a norma di rango costituzionale – battaglia condotta da tempo – , con ciò ottenendo «la tanto auspicata certezza nel diritto tributario semplificando la gestione complessiva della materia fiscale sia per il Contribuente che per l’Amministrazione finanziaria»; «ristabilire chiarezza sui ruoli degli attori in campo fiscale», prevedendo la riforma dell’istituto della mediazione tributaria «con l’affidamento ad un Ente terzo così come previsto nella mediazione civile». E, ancora: deduzione totale del costo del lavoro in tutte le sue forme (in attesa della definitiva eliminazione), deducibilità piena del costo dei fattori produttivi territoriali (non speculativi), l’eliminazione della Tasi. Il presidente della Cassa ragionieri Luigi Pagliuca, aprendo i lavori, ha sottolineato la necessità di promuovere «un maggior rapporto con le libere professioni economiche: solo un confronto con chi applica la materia tutti i giorni consente di capire quali sono i migliori interventi da fare. Bisogna ascoltare i professionisti, che possono fornire un contributo determinante. La priorità deve essere semplificare, semplificare, semplificare. La più grossa palla al piede che ha oggi l’economia italiana è la burocrazia, che si somma ai problemi di liquidità, giustizia e agli altri che tutti ben conosciamo. In più – ha ribadito – ci sono una serie di adempimenti inutili che vessano e uccidono l’imprenditoria nazionale». Quanto alle prospettive del sistema-Paese, Pagliuca punta molto sull’importanza di fornire un sostegno alle giovani generazioni come forma di investimento sul futuro: «nel nostro Paese c’è un forte conflitto generazionale che va rimosso il prima possibile. Per fare ciò, bisogna ridurre sensibilmente la disoccupazione giovanile. Nel mondo delle professioni, occorre permettere ai giovani di frequentare gli studi e le imprese ancora prima dell’abilitazione, costruendo percorsi professionalizzanti che permettano ai ragazzi di accumulare esperienza e costruire importanti opportunità». Il presidente dell’Associazione nazionale commercialisti Marco Cuchel ha sottolineato l’utilità del confronto realizzato con il forum «perché ha messo a confronto i rappresentanti delle liste in corsa alle prossime elezioni con le imprese e le professioni economiche, dando la possibilità agli operatori del settore di conoscere nel dettaglio le proposte su temi della massima urgenza che dovranno avere l’assoluta priorità nell’agenda del prossimo governo. Semplificazione, minore burocrazia e trasparenza sono i pilastri delle nostre richieste che chiediamo vengano ascoltate dalla politica. L’attuale sistema, inefficiente, ci sta uccidendo». Per Flavio Lorenzin, vicepresidente Confimi Industria con delega a Fisco e Semplificazioni, «bisogna puntare immediatamente su una semplificazione che deve andare verso l’interesse delle imprese e non solo delle pubbliche amministrazioni. E fondamentale che la politica torni a ricoprire un ruolo catalizzatore delle problematiche degli operatori. Imprese e professionisti sono chiamati ad operare in un contesto internazionale ultracompetitivo, ma in un sistema-Paese che certo non li aiuta. Non è solo questione di tassazione eccessivamente elevata ma, soprattutto, di un carico di oneri impropri e adempimenti burocratici esagerati che si aggiungono ai problemi del credito».

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