Arriva il cumulo

Pensioni in cumulo (gratuito) sulla rampa di lancio, con «prime liquidazioni previste entro Pasqua e i relativi pagamenti a partire dal 20 aprile». E quanto annuncia l’Inps che ha raggiunto l’accordo per l’erogazione delle prime prestazioni con Inarcassa ed Enpam, nello stesso giorno in cui l’assemblea dei presidenti delle Casse previdenziali (riuniti nell’Adepp) accendeva il semaforo verde allo schema di convenzione, modificato grazie all’intesa raggiunta fra le parti. E, partita la corresponsione dei primi assegni, per definire l’attribuzione di eventuali oneri gestionali («pomo della discordia» fra l’Istituto pubblico e gli Enti dei professionisti) verrà effettuato un monitoraggio della durata di 90 giorni, curato da un gruppo di lavoro che verrà costituito con esponenti designati pariteticamente dalle parti ed integrati con un componente indicato dal ministero del welfare ed uno indicato dal dicastero dell’economia, che potrà, così, dirimere la questione, nel rispetto, ricorda l’Associazione, delle «leggi vigenti». L’obiettivo di intraprendere i pagamenti a beneficio di chi ha fatto (e farà) domanda di accesso al trattamento pensionistico, cumulando gratuitamente i periodi associativi «spezzati» in più di un organismo previdenziale, viene, dunque, centrato, a seguito di settimane di tensione per la richiesta dell’Inps di far pagare alle Casse, oltre alle spese «vive» (quelle postali e bancarie per permettere l’erogazione dei trattamenti), pure una quota dei costi amministrativi delle pratiche. La posizione degli Enti privati rimane contraria: da un lato, infatti, sottolineano che, se null’altro è dovuto nel quadro della convenzione del 2007 sulla totalizzazione, il nuovo strumento del cumulo gratuito (disciplinato dalla precedente Legge di Bilancio, 236/2016, e inapplicato dal 1 gennaio 2017, ndr) non cambia le carte in tavola e, dall’altro, a suffragio della propria tesi, mettono in luce quanto contenuto nel parere del ministero del welfare, che «già il 14 marzo» aveva «inviato all’Inps una risposta a firma del capo di gabinetto che non avallava la richiesta dei 65 euro» per caso trattato, formulata dall’Istituto pubblico (si veda anche ItaliaOggi del 23 marzo 2018). Liquidare «immediatamente» gli assegni è «una scelta saggia che sostenevamo da tempo» è il commento del presidente dell’Adepp Alberto Oliveti che, rammentando come la determinazione dei costi seguirà un binario separato rispetto ai pagamenti delle prestazioni, esprime «vicinanza ai pensionati che hanno atteso tanto». E ringrazia i vertici di «tutti gli Enti coinvolti per il lavoro svolto».

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