Anticorruzione, ordini trasparenti entro il 30/4

Conto alla rovescia per i nuovi obblighi anticorruzione degli ordini professionali dei commercialisti. Entro il 30 aprile prossimo, infatti, ciascun ente territoriale dovrà pubblicare, nella sezione «amministrazione trasparente» del proprio sito web un’attestazione rilasciata dall’Organismo interno di valutazione, o da un altro organismo con funzioni analoghe, sull’assolvimento, alla data del 31 marzo 2018, degli obblighi di pubblicazione che gravano sul responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione. Lo ha comunicato il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec) ai vari ordini territoriali, con l’informativa n. 29/2018 in merito alle attestazioni sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al 31 marzo 2018. In particolare, l’attestazione ha ad oggetto i seguenti dati: consulenti e collaboratori, personale, bandi di concorso, sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici, beni immobili e gestione del patrimonio, controlli e rilievi sull’amministrazione, il piano triennale della prevenzione della corruzione e della trasparenza e il registro degli accessi. Con una seconda nota informativa (la numero 28/2018), inoltre, il Cndcec ha fornito istruzioni agli ordini in merito alle verifiche periodiche nell’ambito dei compiti di tenuta dell’albo, sottoponendo un sondaggio sulle modalità di effettuazione dei controlli. Entro il primo trimestre di ogni anno, infatti, gli ordini devono provvedere alla revisione dell’albo e dell’elenco speciale per inserire eventuali variazioni. In pratica, sussiste l’obbligo di procedere con le attività finalizzate al riscontro della effettiva sussistenza in capo a ogni iscritto di tutti i requisiti che possono essere suscettibili di variazione nel corso del tempo, come la sussistenza di procedimenti penali o di condanne definitive, il mantenimento della residenza nel circondario di competenza o l’esistenza di una causa che dichiari l’incompatibilità. Gli ordini dovranno quindi restituire entro 60 giorni al Consiglio nazionale il questionario, che si può trovare in allegato alla nota informativa.

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