Agire subito su specializzazioni ed esclusive

Accelerare sul riconoscimento legislativo delle specializzazioni e nella definizione di attivitĂ  esclusive riservate alla categoria. Ma non solo. Prevedere ulteriori sistemi di certificazione delle competenze, agevolare una maggior partecipazione delle casse professionali nella definizione di pareri sulle leggi inerenti alla professione e agire su contenimento dei costi, sulla rotazione degli incarichi, sull’efficienza e trasparenza. Sono solo alcune delle proposte emerse ieri mattina durante l’incontro tra il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e le associazioni sindacali di categoria (nello specifico Ungdcec Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, Aidc Associazione italiana dottori commercialisti, Adc Associazione dottori commercialisti e Anc Associazione nazionale commercialisti). II tema all’ordine del giorno era la riforma del dlgs 139 (ordinamento della professione di commercialista), il processo di modifica della legge lanciato dal presidente Massimo Miani lo scorso 31 maggio (si veda ItaliaOggi del primo giugno 2017). Il 4 luglio ci sarĂ  il primo incontro con gli ordini locali e i rappresentanti previdenziali e sindacali per stabilire il percorso di marcia e fissare i punti chiave da riformare, per poi presentare la bozza di proposta finale al nuovo esecutivo. Ungdcec. Dai giovani commercialisti arriva la proposta di introdurre il principio di «certificazione di regolarità», «che, emanati dall’ordine locale di competenza, metta in evidenza che le garanzie delle prestazioni erogate da un iscritto all’albo non sono assimilabili a quelle svolte da un soggetto non iscritto». L’Unione suggerisce, inoltre, di istituire il principio di ineleggibilitĂ  oltre i due mandati senza distinzione tra la carica di presidente e quella di consigliere, «indipendentemente dalla consecutivitĂ  o meno». Infine, viene richiesta la rimozione della pregiudiziale di «presidenzialità», secondo la quale ci si pub candidare a presidente del Consiglio nazionale solo dopo aver ricoperto la carica di presidente di un ordine locale. Aide. Specializzazioni, rotazione degli incarichi, contenimento dei costi, efficienza e trasparenza sono le linee guida elencate dall’Aidc. Che pone particolare importanza al tema del riconoscimento del dottore commercialista come «interlocutore cardine, qualificato e riconosciuto tra la Pubblica amministrazione ed il cittadino». Sul contenimento dei costi, efficienza, trasparenza «si ritiene che si debbano adottare misure contabili ed amministrative specifiche in seno agli ordini locali ed al consiglio nazionale, come il consolidamento di ordini e societĂ /enti strumentali o l’adozione di processi pubblicistici di acquisizione di personale. Anc. Se condivide la necessitĂ  di accelerare sulle specializzazioni, l’Associazione presieduta da Marco Cuchel ha elencato una serie di misure annunciate ma che la trovano contraria. Tra queste la riduzione del numero di consiglieri del Consiglio nazionale o l’accorpamento degli ordini piĂą piccoli. Necessario inoltre, secondo l’Anc, valorizzare la figura dell’esperto contabile e mantenere il limite dei due mandati anche non consecutivi. «II nostro auspicio è che l’Assemblea del 4 luglio non sia il punto di arrivo ma una prima fase del confronto in seno alla categoria». Ade. Oggetto della professione, incompatibilitĂ , circoscrizione degli ordini, composizione degli stessi, limite ai mandati, specializzazioni e formazione sono i punti essenziali delle proposte Adc. Sugli ordini l’Associazione si dichiara contraria a qualsiasi proposta di accorpamento degli ordini locali. In tema di specializzazioni, invece, l’Adc si muove con cautela: «non siamo contrari alle specializzazioni, ma riteniamo che l’inserimento del titolo di specialista tra gli elementi obbligatori potrebbe creare un’eccessiva segmentazione delle funzioni, minando la peculiaritĂ  della professione».

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