Un osservatorio antimafia fatto dai commercialisti

Commercialisti a supporto dell’antimafia. È stato firmato ieri, infatti, un protocollo d’intesa tra il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho e il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) Massimo Miani con lo scopo di «rendere più efficiente ed efficace l’azione di contrasto alla criminalità organizzata di tipo economico, con un impegno particolare sul fronte della valorizzazione del ruolo degli amministratori giudiziari. L’accordo prevede proprio la definizione di progetti e strumenti a supporto di questa categoria professionale. Il primo, denominato «Progetto patrimonium», prevede l’impegno da parte del Cndcec per l’elaborazione di un database gestionale che «partendo dall’architettura del sistema Sit-Mp (Sistema informativo telematico delle misure di prevenzione) del ministero della giustizia, consenta di realizzare la interoperabilità accelerando e ottimizzando l’attività degli amministratori giudiziari». Il secondo è il progetto Onina: viene prevista la costituzione di un Osservatorio nazionale interprofessionale sulla normativa antimafia (Onina, appunto) nel quale «coinvolgere professioni, l’autorità giudiziaria, il Consiglio superiore della magistratura, il ministero della giustizia e l’Autorità nazionale anticorruzione». La mission dell’Osservatorio è quella di effettuare un monitoraggio permanente dell’andamento normativo e giurisprudenziale della normativa antimafia, «al fine di individuare e diffondere le buone prassi di gestione della legislazione antimafia». Previsto, infine, l’impegno a «individuare e proporre delle linee guida che garantiscano trasparenza e rotazione degli incarichi degli amministratori giudiziari». «Con questo protocollo di intesa», dichiara il presidente del Cndcec Massimo Miani, «ci impegniamo ancora una volta a farci parte attiva, a beneficio della collettività, per il recupero produttivo dei beni sequestrati e confiscati alle consorterie criminali e di aziende che presentino i requisiti per la prosecuzione dell’attività. Il ruolo degli amministratori giudiziari in questo scenario è evidentemente centrale e va rafforzato» ha concluso Miani.

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