Casse, tassazione al restyling

Un orizzonte (fiscale) più «sereno» per le Casse dei professionisti potrebbe aprirsi nella prossima legge di Bilancio: il tema della riduzione della tassazione sui rendimenti finanziari (fissata al 26% dal 1° luglio 2014, per effetto della legge 89/2014), infatti, «è all’attenzione del governo». Nel frattempo, l’esecutivo da un lato vuol conoscere meglio «il grado di solidità» del sistema della previdenza privata per studiare eventuali «migliorie» (e, «forse, accorpamenti»), dall’altro guarda con interesse all’idea dell’Adepp (l’Associazione degli Enti) di dare vita a un fondo intercategoriale di solidarietà, progetto che «va nella direzione della riforma complessiva» che si pensa di avviare. Parola del sottosegretario al lavoro Claudio Durigon che in un colloquio con ItaliaOggi riferisce di aver in agenda, entro settembre, «un incontro con i presidenti di tutte le Casse pensionistiche per trovare insieme delle soluzioni da metter in campo», in vista della stesura della manovra economica d’autunno. L’obiettivo del tavolo che si insedierà nelle prossime settimane al dicastero di via Veneto, scandisce, «è cercare di affrontare, fin da subito, la questione della doppia tassazione (sulle prestazioni erogate e sui ricavi da investimento, ndr), che mi era stata già sottoposta da esponenti dell’Adepp a luglio». Il «cantiere» della finanziaria è in fermento, «si susseguono riunioni nella maggioranza per capire come intervenire nei vari fronti e come reperire le tante risorse necessarie: quando avremo il quadro completo, potremo discutere anche del taglio delle tasse» auspicato dagli Enti. «Conosciamo la portata della situazione, stiamo valutando le possibili opzioni, vedremo», incalza il sottosegretario, «se riusciremo a fare qualcosa già in legge di Bilancio. Non è mio desiderio, in questa fase, alimentare false speranze, ma l’intenzione di trattare il tema c’è», assicura. Durigon giudica «positiva» l’idea di realizzare un fondo di «mutuo soccorso» fra le Casse, ventilata con l’intento di prendersi cura (all’interno del loro stesso perimetro) delle esigenze di quelle che potrebbero trovarsi «in condizioni di difficoltà»; occorrerà, però, confrontarsi sulle modalità di realizzazione del piano, per il quale, ricorda, «serve un apposito regolamento» (e la strada immaginata dall’Adepp sarebbe quella di servirsi della leva della defiscalizzazione per alimentare il fondo, si veda anche ItaliaOggi del 21 giugno 2018). Per incentivare la partecipazione allo sviluppo dell’economia reale, «generando effetti favorevoli per la nostra nazione», il sottosegretario afferma che «si potrebbe pensare a delle norme più flessibili in materia di investimenti: insieme, dialogando, potremmo trovare soluzioni adeguate alle peculiarità delle singole Casse». Un esame dello «stato di salute» degli enti, infine, andrà fatto, partendo dal presupposto che «alcuni sono in affanno, perché diminuisce il bacino degli associati. In qualche caso», conclude, «ci potrebbero esser migliorie da apportare. O, forse, si potrebbero studiare degli accorpamenti».

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