Niente sanzioni per un breve ritardo nell’invio della fattura elettronica ma vietato concentrare tutti gli invii all’ultimo giorno del mese. Una tale prassi potrebbe infatti mettere in difficoltĂ il sistema di interscambio al quale verrebbero recapitate, nel giro di poche ore, migliaia e migliaia di fatture elettroniche da controllare e spedire ai legittimi destinatari. Dal 1° luglio ad oggi il sistema di interscambio ha gestito circa cinque milioni di fatture elettroniche, senza alcuna difficoltĂ tecnica o ritardi. I tempi di lavorazione dei file e le risposte sono state di pochi minuti o al massimo di qualche ora. Sono questi alcuni degli ulteriori chiarimenti forniti dai tecnici dell’Agenzia delle entrate durante il forum sulla fatturazione elettronica, organizzato martedĂŹ in collaborazione con i commercialisti (si veda ItaliaOggi di ieri). Uno dei principi cardine che deve essere sempre tenuto presente Ăš che le disposizioni in materia di fatturazione elettronica non derogano in alcun modo alla normativa Iva che regola i termini di emissione dei documenti. La fattura elettronica altro non Ăš che una modalitĂ alternativa a quella analogica di predisposizione ed invio del documento fiscale. Tuttavia, consapevoli delle difficoltĂ tecniche che potranno presentarsi all’indomani dell’entrata in vigore della fatturazione elettronica fra privati, i funzionari dell’Agenzia delle entrate hanno ricordato come, per effetto di quanto previsto nella Circolare n.13/e del 2 luglio 2018, sia possibile, in una fase di prima applicazione del nuovo obbligo, inviare le fatture al Sistema di Interscambio con un «minimo ritardo» che non verrĂ sanzionato a condizione che l’invio non pregiudichi la corretta liquidazione dell’imposta. Si tratta di una apertura importante fatta dall’amministrazione finanziaria che non deve perĂČ portare quale conseguenza pratica all’affollamento degli invii al sistema di interscambio negli ultimi giorni del mese. Oltre al rischio «tecnico» di un default del sistema, ingolfato da migliaia di invii in contemporanea, i contribuenti potrebbero trovarsi nella spiacevole situazione di non rispetto della corretta liquidazione dell’imposta in caso di scarto o mancata ricezione della fattura elettronica. Ovvio che il concetto di «minimo ritardo» contenuto nel documento di prassi amministrativa sopra ricordato, si presta ad un’interpretazione estensiva che vede proprio negli ultimi giorni del mese di competenza della fattura da emettere il limite temporale massimo invalicabile. Quanto alla «tenuta» del sistema di interscambio i funzionari dell’Agenzia delle entrate hanno fornito alcuni dati relativi al funzionamento dello stesso dopo l’entrata in vigore della fatturazione elettronica obbligatoria per la filiera dei carburanti e dei subappalti con la pubblica amministrazione. Dal 1° luglio ad oggi il sistema di interscambio ha «lavorato» senza particolari problematiche circa cinque milioni cli fatture elettroniche. I tempi di risposta del sistema, sia in caso di accettazione che di scarto del file trasmesso, sono stati generalmente di pochi minuti e solo in alcuni casi di qualche ora. Ovvio che se questi fossero i tempi di risposta dello SdI anche dopo il 1° gennaio 2019, molte delle problematiche e delle ansie legate al rischio di scarto dei files contenenti le fatture elettroniche sarebbero di per sĂ© giĂ risolti. Proprio per riuscire a testare al meglio il sistema i funzionari delle Entrate hanno suggerito ai commercialisti di cominciare ad utilizzare, per loro stessi e per i loro clienti, la fatturazione elettronica anche prima del fatidico termine del 1° gennaio 2019. L’utilizzo in modalitĂ volontaria della fattura elettronica avrebbe indubbi vantaggi per entrambe le parti in gioco. Gli operatori potrebbero infatti prendere confidenza con il nuovo sistema ed arrivare preparati al momento dell’entrata in vigore del nuovo obbligo. L’amministrazione finanziaria avrebbe la possibilitĂ di mettere alla prova il sistema di interscambio, intervenendo anzitempo per correggere eventuali anomalie o problematiche tecniche.
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