Task force di commercialisti per le start up

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Un organismo che si affianchi alle start up e alle piccole e medie imprese per aiutare a sviluppare l’idea imprenditoriale e dare concretezza al business potenziale. E’ la task force che l’Unione nazionale commercialisti ed esperti contabili – Unagraco – sta formando sul tutto il territorio nazionale, e che è stata annunciata a Olbia nel corso del forum nazionale dell’associazione di categoria dedicata proprio al tema: “Da startup ad impresa. Aspetti finanziari e fiscali legati alla crescita”.

I commercialisti si affiancheranno alle imprese per dare assistenza e supporto a 360 gradi. “Cosa faranno? Saranno multidisciplinari e quindi non soltanto abbracceranno il discorso fiscale, ma saranno specializzati anche in comunicazione e marketing, in organizzazione aziendale, finanza e finanziamenti per le start up – dice Giuseppe Diretto, presidente Unagraco – Sarà quindi una task force di 2000 commercialisti sul tutto il territorio nazionale che accompagnerà le imprese cercando di minimizzare gli aspetti negativi che possano sorgere nel corso della crescita di queste imprese”.

I commercialisti potranno avere un ruolo importante anche nell’assicurare i finanziamenti più opportuni, non solo con la consulenza mirata ma anche intervenendo con possibili formule di partecipazione. “Le casse di previdenza dei professionisti sono investitori istituzionali e hanno un rilevante patrimonio finanziario – spiega Paolo Longoni, consigliere di amministrazione della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri – Possono così essere protagoniste nella partecipazione a fondi di venture capital che incentivino e diano forza e sostanza finanziaria alle start up e alle pmi innovative. Ma hanno la necessità di avere delle forme di garanzia per gli investimenti patrimoniali che non possono essere ad eccessivo rischio”.

Con questa iniziativa i commercialisti intensificano il loro ruolo nell’ecosistema dell’Innovazione e delle start up. E rivendicano anche la necessità di partecipare al Tavolo per la valutazione delle politiche per le start up, al quale oggi non sono presenti. Una mancanza inspiegabile se si considera che l’ultima rilevazione dell’Istat e del Mise sulle start up fa rilevare come i due terzi partecipanti all’indagine dichiarano di aver ricevuto informazioni sulle misure previste in loro favore dal proprio commercialista di riferimento.

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