Il mondo delle professioni vale il 6% del Pil

Il mondo delle professioni continua a crescere, anche se in maniera più contenuta negli ultimi anni. È questa la fotografia che emerge dal secondo rapporto sulle professioni regolamentate curato dal Cresme per conto del Cup (Comitato unitario delle professioni), presentato a Roma ieri nel convegno «Le professioni tra autonomia e regolazione pubblica» presso l’università Luiss Guido Carli. È di 77 miliardi di euro, quasi il 6% del Pil, la ricchezza prodotta dalle professioni e sono circa 2,9 milioni i dipendenti degli studi, corrispondente al 12,6% del totale degli occupati. I dati più aggiornati raccolti presso tutti gli ordini professionali consentono di calcolare il numero complessivo di iscritti agli Albi a fine 2016: si tratta di oltre 2,3 milioni di soggetti, praticamente 38 ogni mille abitanti, quasi 680mila in più di quanto si registrava nel 2000. Dopo la rapida crescita nella prima decade del millennio (a un ritmo medio del 2,7% annuo), tuttavia, negli ultimi cinque anni questa crescita è rallentata (+1,2% nelle media dell’ultimo quinquennio). Negli ultimi anni il mondo delle professioni ha subito un riequilibrio di genere: tra gli iscritti agli Albi aderenti al Cup la quota di donne è arrivata a circa i162 per cento. Anche se la situazione resta molti differente da settore a settore: le donne sono 1l 93,1%tra gli assistenti sociali, ma scendono al 31,8% tra i commercialisti. Il mondo delle professioni mostra una forte attrazione verso i giovani: il 32% ha meno di 40 anni (il 9%meno di trenta) mentre i136% ha più di 5o anni. Marina Calderone, presidente Cup, ha rivendicato «l’autonomia e la libertà delle professioni. Esercitando la nostra attività si fa il bene del Paese, visto che i cittadini si rivolgono a noi per far rispettare il loro diritti». Armando Zambrano, coordinatore di Rpt (Rete professioni tecniche), ha parlato di un «mondo ordinistico spesso non compreso: noi abbiamo una funzione sociale e un impegno forte nei principi etici. Tuttavia dobbiamo svolgere due attività: dotarci di una organizzazione più forte e offrire formazione e servizi agli iscritti, dato che ogni giorno si affacciano nuove professioni». Alberto Oliveti, presidente dell’Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati), come Marina Calderone, ha richiamato l’autonomia delle Casse dei professionisti: «Il nostro patrimonio è a garanzia del nostro sistema. Inoltre abbiamo un ruolo fondamentale, grazie ai nostri investimenti patrimoniali che sono in crescita». Il ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio ha mandato una lettera, in cui ha assicurato la «vicinanza del Governo alle professioni». In particolare ha ricordato la necessità di assicurare ai giovani l’accesso. Al convegno è intervenuto anche Claudio Cominardi, sottosegretario al Lavoro: «Sono importanti i dati che evidenziano l’aumento delle donne tra le professioni, come pure l’alta percentuale di giovani». Cominardi ha anche rinnovato il suo impegno sulla questione dell’equo compenso. Anche se non si è sbilanciato su possibili ulteriori misure da inserire in Manovra («è presto», ha detto).

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