Dal 1° gennaio aumento il costo del ravvedimento operoso. Per effetto dell’aumento del tasso degli interessi legali dallo 0,3 allo 0,8% aumenterà infatti il costo della regolarizzazione dei mancati o insufficienti versamenti dovuti al fisco da parte dei contribuenti. L’aumento del tasso d’interesse con decorrenza dal 10 gennaio 2019, è stato disposto dal decreto del ministero dell’Economia 12 dicembre 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 291 del 15 dicembre scorso. La disposizione in commento modifica l’articolo 1284 del codice civile fissando allo 0,8% la misura del saggio degli interessi legali dovuti in ragione d’anno. Si tratta di una novità che non riguarda soltanto l’ambito tributario. Sono infatti molte le numerose disposizioni del nostro ordinamento che fanno riferimento, più o meno diretto, al tasso degli interessi legali vigenti (si veda al proposito ItaliaOggi di ieri). Ciò premesso è fuori discussione che l’incremento della misura degli interessi legali con decorrenza dal prossimo 1° gennaio farà sentire principalmente i suoi effetti in tutte quelle situazioni in cui i contribuenti, più o meno volutamente, si trovano nelle condizioni di dover «rimediare» ad omessi o incompleti versamenti di imposte, tasse e contributi. L’incremento degli interessi legali finirà per avere effetti anche su molte delle disposizioni riconducibili alla c.d. pace fiscale contenute nel dl n.119/2018 e su altre misure della manovra 2019, in corso di approvazione proprio in questi giorni. Da sottolineare anche l’entità dell’incremento degli interessi legali stabilita dal citato decreto ministeriale. Si passa infatti dallo 0,3 allo 0,8% che sfiora di un solo punto decimale la triplicazione del tasso di interesse. Tornando agli effetti pratici di tale incremento occorre inoltre considerare che nel caso di mancati o incompleti versamenti di importi dovuti al fisco, quali ad esempio, il saldo dell’Imu dovuta per l’anno 2018, il cui termine di pagamento è scaduto proprio il 17 dicembre scorso, gli interessi dovuti per il ravvedimento dovranno essere calcolati dal giorno successivo a quello di scadenza dell’adempimento tributario fino al giorno in cui si effettua il pagamento, applicando per ogni periodo il tasso di interesse legale in vigore con il meccanismo del c.d. pro rata temporis. Ciò significa che proprio per l’avvicendamento del tasso degli interessi legali sopra ricordati, se il saldo dell’Imu 2018 verrà regolarizzato nel corso del prossimo anno il contribuente dovrà calcolare, oltre alla sanzione in misura ridotta in base alle regole del ravvedimento operoso, anche gli interessi legali sul mancato versamento nella misura dello 0,3% fino al 31 dicembre 2018 e nella misura dello 0,8% dal 1° gennaio 2019 fino alla data della regolarizzazione.