Commercialisti preoccupati

Commercialisti, categoria che ha «contribuito all’informatizzazione del fìsco, in Italia», ma che, adesso, guarda con «preoccupazione» al futuro. E teme di esser «abbandonata», proprio sulla spinta dei vari servizi offerti dall’evoluzione tecnologica. È l’allarme lanciato dal numero uno dei professionisti Massimo Miani, durante il forum dello stesso Consiglio nazionale dedicato a scioglier dubbi e a fornire chiarimenti sulla fatturazione elettronica, ieri, a Roma: «I ragionamenti che, spesso, fa l’Agenzia delle Entrate» finalizzati a «voler dare prestazioni ai contribuenti, in qualche maniera togliendo l’intermediazione dei commercialisti», rappresentano «una funzione che spetterebbe alla politica», sono state le sue parole. E, entrando nel merito della «spada di Damocle» tecnologica che penderebbe sulle teste dei commercialisti, il cui ruolo da intermediari potrebbe esser progressivamente svalutato, Miani ha rammentato come la categoria «ci stia mettendo il cuore, affrontando anche le difficoltà» del nuovo sistema di fatturazione digitale, però «un po’ di preoccupazione c’è, specie per i piccoli studi professionali. Una sorta di abbandono, da parte della politica, che sembra non voler considerare il nostro ruolo, lo temiamo», ha scandito, affrontando subito dopo una questione che «ci ha fatti rimanere di sasso»: la decisione del governo di consentire ai consulenti del lavoro di svolgere le funzioni di curatore, commissario giudiziale e liquidatore nelle procedure per la crisi d’impresa (iniziativa illustrata dal premier Giuseppe Conte, all’indomani del via libera del consiglio dei ministri, nella giornata celebrativa per i 40 anni dalla legge istitutiva della professione di consulente del lavoro, al Palazzo dei congressi della Capitale, si veda ItaliaOggi del 12 gennaio 2019). «È incomprensibile la scelta di introdurre nell’albo figure che hanno sì competenze, ma non quelle specifiche richieste per la materia fallimentare», ha sottolineato il vertice dei commercialisti, anticipando di aver in agenda «imminenti incontri» con esponenti dell’esecutivo per «mettere in evidenza la nostra posizione». Sul fronte della fatturazione elettronica, nel frattempo, i rappresentanti di Unimatica, la società che gestisce il portale HUB B2B per svolgere le pratiche, messo a disposizione dal Consiglio nazionale dei commercialisti, hanno riferito che, ad oggi, «circa 11.000 commercialisti si sono registrati sul portale, di cui 8.400 sono già operativi. E, a loro volta, hanno attivato circa 50.000 aziende».

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